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Cdp e banche in campo sul Superbonus

A Palazzo Chigi sfilano categorie e costruttori. Le ipotesi per salvare i crediti bloccati

Cdp e banche in campo sul Superbonus

Parte oggi pomeriggio il confronto tra governo, rappresentanti delle banche, delle imprese e dei costruttori, sul decreto che ha bloccato la cessione dei crediti fiscali dei bonus edilizi, a partire dal Superbonus. L'incontro è diviso in due parti, che si possono definire finanziaria la prima, mirata a individuare strade percorribili per i crediti incagliati; e più industriale la seconda, con i rappresentanti delle categorie direttamente coinvolte nello stop deciso dal governo.

Per la prima sezione, alle 16,30 sono stati convocati a palazzo Chigi i rappresentanti dei banchieri rappresentanti dalla loro associazione, l'Abi, Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Un trio che evoca lo studio di garanzie e strumenti per la gestione di queste nuove «sofferenze» fiscali. A seguire, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto incontreranno i vertici delle associazioni di categoria: Ance, Confindustria, Confedilizia, Confapi e Cooperative. Alla riunione prenderanno parte anche il viceministro all'Economia Maurizio Leo e il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

«Abbiamo letto positivamente il fatto che prima di incontrarci, lunedì pomeriggio, ci sarà un tavolo con l'Abi, Sace e Cdp - dice la presidente dei costruttori dell'Ance, Federica Brancaccio -. Non so cosa si ipotizza. Ma sono soggetti importanti da coinvolgere». L'esigenza immediata è proprio la crisi di liquidità «che rischia di far fallire migliaia di imprese e di far saltare la grande opportunità rappresentata dal Pnrr. I crediti incagliati legati ai bonus immobiliari sono circa 15 miliardi». E la cartolarizzazione può funzionare solo a condizione che «sia rapida e non di mesi». La proposta dei costruttori Ance e dell'Abi prevede invece la possibilità per le banche di utilizzare i versamenti degli F24 dei clienti per compensare i crediti ora incagliati, ed anche un maggior impegno delle società controllate pubbliche nel loro acquisto.

Per quanto riguarda l'ipotesi della cartolarizzazione dei crediti - avanzata da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera - i crediti accumulati attraverso operazioni di ristrutturazione edilizia verrebbero «impacchettati» in un prodotto finanziario, poi collocato sul mercato attraverso una società veicolo ad hoc. In questo modo si farebbe fronte alla crisi di liquidità, superando gli ostacoli emersi negli ultimi mesi a fronte di una situazione che ha mandato in tilt gli operatori del settore. E un'altra strada potrebbe essere quella di coinvolgere Cdp e Sace, non a caso convocate anch'esse.

Lo stop alla cessione dei crediti ha evitato l'esplosione del deficit ai fini Eurostat. Conteggiando i credti d'imposta per competenza, nel corso di quest'anno il Superbonus avrebbe appesantito il rapporto deficit/Pil dal 4,5% previsto in Finanziaria fin oltre il 6%. Uno sforamento che avrebbe bloccato ogni altra iniziativa di spesa pubblica con il rischio di far ripartire lo spread.

Mentre resta elevato il pericolo di revisione anche dei deficit di bilancio del triennio 2020-22.

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