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"Ce lo chiede l'Europa. È l'occasione per abolirlo"

Il deputato leghista Stefano Candiani è uno dei due segretari della commissione di Vigilanza ed è anche uno dei più convinti fautori di un ripensamento radicale della tv di Stato, a partire dal sistema di finanziamento.

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Il deputato leghista Stefano Candiani è uno dei due segretari della commissione di Vigilanza ed è anche uno dei più convinti fautori di un ripensamento radicale della tv di Stato, a partire dal sistema di finanziamento. «È surreale che i sindacati, con l'opposizione al traino, accusino il governo di voler togliere il canone in bolletta. Non abbiamo deciso noi, è l'Europa che ce lo ha chiesto, perché il canone in bolletta falsa la concorrenza nel mercato dell'energia. Forse le richieste della Ue sono giuste solo quando vanno bene alla sinistra? Noi ci stiamo adeguando a questa decisione europea, e mi chiedo anche che tipo di interlocuzioni a livello Ue avesse il governo Renzi quando l'ha introdotta, visto che ora ce la contestano. Però dico che non è solo una imposizione, è anche una opportunità».

Per cancellare del tutto il canone Rai, la tassa più odiata dagli italiani, come ha promesso più volte Salvini?

«Anche, certamente. Questa è l'occasione per fare una seria riflessione sul finanziamento della Rai, non solo sul canone ma anche sull'efficienza della spesa e sulla congruenza di certi costi. Il canone non può essere il paracadute per mantenere un Fazio a milioni di euro, uno sfogatoio per distribuire soldi gli amici del solito establishment di sinistra».

Avete in mente delle alternative al canone in bolletta?

«É un tema che approfondiremo, nella bolletta non ci può stare, questo è pacifico. Il punto è che l'era del pagamento a piè di lista, tanto c'è il canone, è finita, anche se probabilmente qualcuno farà fatica ad accettarlo. Le spese della Rai vanno razionalizzate, ci deve essere una verifica della reale congruità delle spese, anche delle tante produzioni che vengono affidate a società esterne e che poi non danno conto dei cachet per gli ospiti. Ci sono dipendenti bravi e demotivati, strutture vecchie, attrezzature fatiscenti, e poi compensi faraonici. La sinistra non era quella della spending review? Benissimo, facciamo una bella spending review sulla Rai, affidiamo un incarico speciale a Cottarelli».

Dicono che voi «occupate» la tv di Stato.

«Bella questa. Noi stiamo semplicemente seguendo le regole della governance della Rai, se erano democratiche prima, quando servivano alla sinistra, sono democratiche anche adesso.

O sono giuste solo quando le applicano loro?».

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