Coronavirus

"Cena in casa? Vi spiego dove è più sicuro mangiare"

Il presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga parla della proposta inoltrata al governo: "All'aperto si riduce drasticamente il rischio del contagio"

"Cena in casa? Vi spiego dove è più sicuro mangiare"

"Anticipare le date previste per le riaperture e favorire le attività all'aperto": questa la richiesta inoltrata al governo da parte del presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga.

La data delle riaperture

Si tornerà a uscire la sera a partire dal prossimo 26 aprile, ma solo ed esclusivamente per quelle regioni con bassi numeri di contagio e pertanto rientranti nei parametri previsti per la cosiddetta zona gialla. A beneficiarne, tanto a pranzo quanto a cena, dovrebbero essere quei ristoranti e locali pubblici dotati di tavolini all'aperto, attività che "non dovrebbero incidere sulla risalita dei contagi". Una riapertura graduale che potrebbe coinvolgere anche cinema e teatri all'aperto. Al chiuso, invece, gli spettacoli dovrebbero essere consentiti ma solo con una capienza limitata definita sulla base dei protocolli anti contagio. Nessuna novità, invece, per quanto concerne l'orario di coprifuoco, che rimane fissato per le 22:00.

La cena al ristorante

"Abbiamo proposto al governo di anticipare le date", spiega a Sky tg24 Massimiliano Fedriga, parlando dell'intenzione di favorire inizialmente ed in via sperimentale la ripresa delle attività che possono essere svolte all'aperto. Una richiesta inoltrata direttamente all'esecutivo, nella quale, prosegue il governatore del Friuli Venezia Giulia, sono proposte anche delle linee guida ben precise. "Questo è un passaggio importante, perchè ci sono tanti studi scientifici che testimoniano che all'aperto si riduce drasticamente il rischio del contagio. Questo", aggiunge Fedriga, come riportato da Agi, "è uno strumento che con l'arrivo della bella stagione dobbiamo sfruttare per cercare di dare ossigeno ad alcune attività e credo aiuterà anche a contenere la pandemia".

Una situazione che garantirebbe meno rischi che in privato, secondo il presidente della Conferenza Stato-Regioni:"In questo momento alla cena o il pranzo al ristorante magari all'aperto l'alternativa non è che nessuno fa nulla ma sono cene in case private dove non c'è distanziamento, non c'è mascherina. Noi dobbiamo regolarci sulla realtà dei fatti".

Le costrizioni e le eccessive misure restrittive rischiano di non portare ad alcun risultato positivo: "Le misure che sono divieti assoluti non stanno funzionando. Per tutelare la salute dobbiamo mettere in campo delle misure che siano percepite dai cittadini come giuste e quindi condivisibili", puntualizza Fedriga."Le istituzioni devono essere allineate con i cittadini e cittadini viceversa con le istituzioni, dobbiamo coinvolgere i cittadini altrimenti le misure saranno un fallimento".

L'Italia a colori

Fedriga vorrebbe comunque estendere tali misure anche ad altre zone cromatiche al di fuori del giallo: "La nostra proposta per tutte le attività, non solo per la parte ristorazione, è di tenere aperto anche nelle zone a rischio alto e abbinare uno screening importante per dare continuità all'apertura". Operazioni di controllo rapide, quindi, necessarie a far ripartire l'economia italiana:"Molti paesi al mondo stanno utilizzano i tamponi a basso costo e rapidi in autosomministrazione. Capiamo che non sono i molecolari ma l'alternativa a non fare questo è non fare i tamponi. Per certe attività perché non ipotizzare di evolversi e di utilizzare dei tamponi rapidi?", propone il governatore, che poi tocca anche la questione coprifuoco:"Se noi prevediamo una gradualità nelle riaperture si può ipotizzare di tenere il coprifuoco fino alle 22 per un periodo per poi ampliare i termini.

Penso però che la cosa importante sia quella di iniziare a dare una prospettiva", spiega ancora il governatore del Friuli Venezia Giulia.

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