Via la censura e il nodo scuola. Ecco la "contro-legge" leghista

Oggi Salvini deposita il testo di tre articoli. Anche Fi si è già mossa. Timori dem: buttano la palla in tribuna

Via la censura e il nodo scuola. Ecco la "contro-legge" leghista

C'è chi con il ddl Zan contro l'omotransfobia prevede «il Far West nelle procure», parla di «equivoci interpretativi», «ampia discrezionalità per i Pm» e vede similitudini con il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. È il caso di Alberto Gambino, presidente dell'associazione Scienza e Vita e membro del Consiglio centrale dei giuristi cattolici. E c'è la Lega che ha deciso di presentare una propria proposta di legge che sarà depositata oggi in Senato. Così anche Forza Italia, che la proposta l'ha già presentata: prima firmataria Licia Ronzulli. I due testi potrebbero poi convergere e non si escludono intese, almeno parziali, con Iv.

Spostando lo sguardo dall'altra parte, ecco il dem Alessandro Zan, insieme a una parte consistente del Pd decisa ad andare avanti a testa bassa, che difende Fedez così come la legge già approvata alla Camera che porta il suo nome: «Esiste in tutti i Paesi europei. Manca solo in Italia». Enrico Letta, subito dopo essere diventato segretario del Pd, ne ha fatto una delle bandiere identitarie del partito, anche se non tutte le sensibilità sono concordi, e rimane deciso ad andare avanti sul provvedimento. Dal Nazareno considerano la proposta della Lega «un modo di buttare la palla in tribuna».

La situazione è caotica. La senatrice 5s Alessandra Majorino annuncia che sono già state raccolte le 33 firme necessarie («al momento tutte del Movimento 5 stelle») a portare il ddl Zan in aula, saltando la commissione Giustizia e il presidente e relatore della legge, il leghista Andrea Ostellari. Una violenta spaccatura nella maggioranza Draghi, sostenuta anche da Franco Mirabelli, presidente del gruppo pd in commissione Giustizia («faremo di tutto per approvare la legge») che in ogni caso prevede che la discussione in Senato non inizierebbe prima di settembre o ottobre.

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, con la cartellina del testo «da limare» sotto il braccio, parla di soli tre articoli del ddl che depositerà oggi: «Bene inasprire le pene ma intendiamo togliere la questione dei bambini, della scuola e tutto ciò che comporta la censura e i reati di opinione». Il progetto sarebbe quello di eliminare i reati di opinione previsti dal ddl Zan, rispondendo comunque alle attese dell'Unione europea che più volte ha chiesto una completa legislazione antidiscriminatoria in difesa degli omosessuali.

La proposta della Lega consisterebbe in una modifica dell'articolo 61 del Codice penale, il testo che specifica tutte le circostanze aggravanti del reato, dagli abbietti e futili motivi alla crudeltà all'abuso di potere, per citarne solo alcuni. Tra le aggravanti verrebbero appunto aggiunte le offese a persone per origine etnica, orientamento sessuale, disabilità, vulnerabilità.

In questo modo non si modificherebbe la legge Mancino. Sarebbero esclusi i reati di opinione con i conseguenti rischi di censura più volte denunciati dal centrodestra ed eliminata la possibilità di coinvolgere le scuole in iniziative legate all'identità sessuale. Il disegno di legge di Forza Italia consiste in un solo articolo che aggiunge alle aggravanti previste dall'articolo 61 del codice penale «l'aver commesso o istigato a commettere atti discriminatori per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità».

Si dissocia Fratelli d'Italia, che parla di

«iniziativa autonoma della Lega» e osserva: «Fermo rimanendo che tutte le discriminazioni sono odiose e vanno perseguite, di questo disegno di legge sono sbagliate le premesse». Al momento il clima non è dei più distesi.

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