Il centrodestra è la prima coalizione, M5S è il primo partito. Per il Pd un rovescio ben peggiore delle previsioni, la performance più deludente dalla fondazione nel 2007. Durante la notte elettorale, tuttavia, sembrano profilarsi molte difficoltà nell'individuare una maggioranza.
Secondo Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in base ai dati provvisori il centrodestra potrebbe ottenere «280-285 seggi alla Camera e la metà al Senato», ma «bisogna aspettare» l'assegnazione dei collegi maggioritari per formulare ipotesi ancor più veritiere. Insomma, nelle prime ore della notte alla coalizione di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini mancherebbero una trentina di seggi al Montecitorio e una ventina a Palazzo Madama per riuscire a indicare un presidente del Consiglio.
L'altra sorpresa della notte è che, almeno al Senato, si delineerebbe uno storico sorpasso del carroccio nei confronti degli azzurri. In base alla terza proiezione di Swg per La7 (copertura del 60%), il Movimento 5 Stelle sarebbe al 32,3%, il Pd al 18,9%, Forza Italia al 14,5% e la Lega al 17,5 per cento. Fratelli d'Italia si sarebbe attestata al 4,1%, +Europa di Emma Bonino al 2,5%, Noi con l'Italia-Udc all'1,2%, Civica popolare allo 0,5%,Insieme allo 0,6% e LeU al 3,3 per cento. Dati da un certo punto di vista sconvolgenti perché anche tra gli «over 25» i pentastellati avrebbero raccolto il consenso di un elettore su tre, mentre il Pd non sarebbe riuscito a mantenere lo zoccolo duro. Deludente anche la performance della formazione capitanata dal presidente del Senato, Piero Grasso, che non sarebbe riuscita ad accaparrarsi i voti in libera uscita dai democratici. Male i comunisti di Potere al popolo (1,2%), mentre Casapound non avrebbe raggiunto l'1 per cento (0,8) collocandosi poco sopra i cattolici del Popolo della famiglia (0,7%). Con buona pace di coloro che temevano la minaccia dell'onda nera.
Secondo gli exit poll Swg per La7 alla Camera la formazione pentastellata avrebbe la rappresentanza maggiore con una percentuale compresa fra il 28,8 e il 30,8%. Ma sarebbe la coalizione composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia-Udc a conquistare il maggiore numero di deputati con una quota che potrebbe variare in un intervallo di confidenza oscillante tra il 32% e il 37,6. L'ampiezza della forchetta è causata dall'ampia variabilità del risultato che potrebbero aver conseguito le quattro componenti dell'alleanza. Il partito guidato da Silvio Berlusconi è indicato in un range tra il 13,5 e il 15,5%, mentre la formazione di Matteo Salvini è accreditata tra il 12,3 e il 14,3 per cento. Per Giorgia Meloni e la sua Fdi l'esito dovrebbe essere compreso tra il 4,4% e il 5,4. La cosiddetta «quarta gamba», invece, dovrebbe attestarsi tra l'1,8 e il 2,4 per cento.
Per la sinistra, invece, i risultati annunciano una vera e propria débâcle di Matteo Renzi: il Pd è indicato tra il 21 e il 23 per cento. La lista +Europa di Emma Bonino e Bruno Tabacci dovrebbe aver superato la soglia di sbarramento del 3 per cento su base nazionale poiché è rilevata da Swg tra il 2,8 e il 3,4% e dunque il valore mediano (3,1%) la collocherebbe appena al di sopra del quorum.
Molto male la «petalosa» Civica popolare di Beatrice Lorenzin (0,4-1%) e i prodiani-verdi-socialisti di Insieme (0,5-1,1%). In base a quanto ipotizzabile a tarda notte, il centrosinistra nel suo complesso potrebbe restare al di sotto del 25 per cento. Bocciati pure i nostalgici della «vecchia Ditta», cioè D'Alema e Bersani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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