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Il centrodestra disposto a un "esecutivo di scopo" per le elezioni anticipate

Lega, Fi e Fdi d'accordo: serve un governo che garantisca Recovery, piano vaccini e voto

Il centrodestra disposto a un "esecutivo di scopo" per le elezioni anticipate

Lo spartito governativo è sempre più lacerato, l'incompatibilità tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi ormai conclamata, la tenuta della maggioranza appesa a un filo. Il centrodestra, di fronte a questo scenario, osserva con disincanto l'evolversi degli eventi. Sull'esito del braccio di ferro in corso prevale lo scetticismo e la convinzione che non si vada oltre un Conte Ter o una soluzione che veda in campo la stessa maggioranza e un altro premier. In ogni caso Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni decideranno insieme dopo la crisi la posizione da tenere, muovendosi in maniera unitaria. E si valuta anche la possibilità di rendere plastica e visibile questa coesione presentandosi in Parlamento con uno speaker unico. Peraltro, spiegano, anche nell'ipotesi - oggettivamente remota - di un governo di unità nazionale all'eventuale «chiamata di responsabilità» si deciderebbe di rispondere insieme, senza fughe in avanti.

Forza Italia in questa fase non mostra segni di cedimento tra i suoi parlamentari. È diffusa la consapevolezza che ci si trova di fronte a una situazione «win win». In sostanza se si fa il Conte Ter gli azzurri potrebbero consolidare il recupero del consenso suggerito dagli ultimi sondaggi. Se si fa un esecutivo di unità nazionale Fi potrebbe tornare al governo dopo dieci anni esatti e con numeri importanti in Parlamento. Se si va a elezioni anticipate si troverebbe con ogni probabilità nella condizione di poter indicare il nuovo capo dello Stato, con Silvio Berlusconi candidato naturale.

Le ipotesi di fughe solitarie vengono smentite con decisione. «Forza Italia è piena di costruttori che non voterebbero mai un governo di questo tipo, che non darebbero mai voti a sostegno di una sinistra che si è dimostrata incapace di governare» dice Antonio Tajani su SkyTg24. «Questo lo hanno assicurato tutti, a cominciare dall'amico Brunetta che oggi è stato molto chiaro in proposito anche se lui ha una posizione più morbida. Non c'è nessuno pronto ad allungare la vita al governo Conte, siamo all'opposizione e faremo tutte le nostre scelte all'interno del centrodestra». Insomma, come dice Maurizio Gasparri, «nessuna smania di governo. Questa è la linea di Forza Italia. Locomotiva di un centrodestra unito che deve puntare al governo, coeso e con una guida all'altezza dei tempi. Con nessuna intenzione di mischiarsi né al Pd né ai pessimi grillini che insieme a Renzi praticano spregiudicati e dannosi giochi di potere». Marco Marin ha una certezza: la fine del «governo delle quattro sinistre comunque vadano le loro trattative. Lo hanno capito tutti. Solo che Conte e compagni tentano di prolungare l'agonia. Un accanimento terapeutico che rischia di far pagare un prezzo ancora più alto agli italiani». Francesco Giro liquida come ipotetica dell'irrealtà un eventuale governo Draghi. «Non credo che nel centrodestra vi sia la disponibilità a votare un Draghi 1. È un'ipotesi in testa solo a qualche litigioso e pasticcione leader di una maggioranza allo sbando. E poi perché Draghi dovrebbe sobbarcarsi un'impresa sconclusionata con una maggioranza sgangherata? Meglio allora un Cottarelli 1 di scopo che faccia tre sole cose: Recovery plan; piano vaccini; elezioni a maggio-giugno, prima del semestre bianco». Voci smentite con decisione anche da Matteo Salvini. «Draghi premier? Non ho mai sentito l'ex governatore della Banca centrale europea, come non ho neppure sentito il presidente della Repubblica Mattarella che non ho in programma di incontrare a breve.

I giornali che mi hanno attribuito questi contatti lavorano molto di fantasia».

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