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Il centrodestra serra i ranghi. Oggi i leader saliranno al Colle

Berlusconi è convinto: "La maggioranza non reggerà". Deputata ex M5s passa a Fi: "Interpreta i miei valori"

Il centrodestra serra i ranghi. Oggi i leader saliranno al Colle

Silvio Berlusconi è convinto: «La maggioranza non regge, non può continuare così». E per controbilanciare in parte il «tradimento» della deputata Renata Polverini e dei senatori Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi che hanno votato la fiducia e sono stati espulsi, annuncia l'ingresso nel gruppo azzurro alla Camera della ex 5 Stelle Veronica Giannone, che lascia il Misto. «Forza Italia - spiega lei - è il partito che interpreta al meglio i valori liberali in cui credo, in particolare il tema della Giustizia, pilastro della mia attività parlamentare e impegno quotidiano nella mia vita».

Il leader azzurro partecipa in videoconferenza al vertice del centrodestra, dopo il deludente voto di fiducia del Senato al Conte ter. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e il Cavaliere si hanno chiesto un incontro con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo l'udienza con Giuseppe Conte. «Dal punto di vista istituzionale è più corretto, tuttavia, aspettare». E l'incontro è stato fissato: oggi pomeriggio i leader di Forza Itralia, Lega e Fratelli d'Italia saranno ricevuti al Quirinale. Berlusconi deve tenere sotto controllo l'area moderata sottoposta alle pressioni giallorosse, anche con l'offerta di una legge elettorale proporzionale, che peraltro al momento non avrebbe i numeri. Agli inviti del dem Goffredo Bettini replica duramente il vicepresidente di Fi Antonio Tajani: «Farebbe bene a preoccuparsi del suo partito e della sua maggioranza che non hanno i voti per governare. È incredibile che venga a darci lezioni di democrazia parlamentare lui che è stato segretario del Pci a Roma per tanti anni».

Il giudizio pesante sul nuovo esecutivo di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia e delle componenti rappresentate al vertice alla Camera da Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi e Giovanni Toti è in una nota unitaria: «Il Paese non può restare ostaggio di un governo incapace, arrogante e raccogliticcio. Si tratta di una minoranza di governo che continua la sfacciata e scandalosa compravendita di parlamentari e che non si fa scrupoli a imbarcare chi, eletto col centrodestra, ha tradito l'impegno preso con gli elettori. Nonostante le forzature del governo e le continue scorrettezze, nonostante una pretesa autosufficienza che non esiste, il centrodestra non intende privare le famiglie e le aziende italiane degli aiuti necessari in un momento così drammatico: per questa ragione, come annunciato, voterà compatto lo scostamento di bilancio».

Il riferimento ai «traditori» eletti nel centrodestra riguarda Fi e sottintende tre nomi, in particolare quello dell'ex fedelissima del Cav, Rossi. Quando Tajani e la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini l'hanno informato martedì sera che aveva votato la fiducia al governo, Berlusconi ha mostrato sorpresa e amarezza. Al vertice Salvini gli chiede della senatrice e lui risponde: «È una decisione incomprensibile e inaccettabile È stato un fulmine a ciel sereno, non la sentivo da tempo, forse due mesi e niente lasciava presagire. Non sappiamo cosa possono averle promesso». Anche Giorgia Meloni la fa un po' pesare, sottolineando che senza il soccorso degli azzurri Rossi e Causin il voto al Senato sarebbe stato diverso. Il leader di Fi deve contrastare i timori di altre fughe dalle sua fila, con Causin che parla di altri 10 pronti a fare come lui e ribadisce che i gruppi azzurri sono uniti e che servirà compattezza nell'alleanza. All'uscita dal vertice, Tajani dichiara: «Come ha sempre detto il presidente Berlusconi noi dimostriamo una collaborazione istituzionale ma non c'è alcun sostegno al governo di sinistra. I due che hanno votato la fiducia sono stati espulsi da Fi. Credo che forse acquisteremo pezzi, non ne perderemo altri».

Qualche ora dopo la capogruppo Mariastella Gelmini annuncia nell'aula di Montecitorio l'ingresso della Giannone.

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