
Flop della lista islamica a Monfalcone, il comune vicino a Trieste, con il più alto tasso di immigrati d'Italia. Vittoria schiacciante del centrodestra, che elegge sindaco, Luca Fasan, della Lega, con il 70,87% dei voti. Il primo partito è il Carroccio e l'effetto Cisint, l'europarlamentare che aveva guidato il municipio, è stato determinante con lo slogan «Non mollo Monfalcone». Il centro sinistra si è fermato al 26,19%. Non è servita la candidatura di Diego Moretti capogruppo Pd in Consiglio regionale appoggiato da tre liste anche di estrema sinistra.
«In cuor mio speravo in un consenso ampio, ma questo risultato va ben oltre le mie aspettative. È una dichiarazione potente di fiducia da parte dei cittadini» dichiara in una nota Fasan. «Provo una grandissima emozione. Ho vissuto Monfalcone in ogni veste possibile: come cittadino, come commerciante, come rappresentante del mondo associativo, come amministratore - sottolinea - Oggi ho l'onore immenso di rappresentarla da Sindaco». Al Giornale spiega che vuole «una giunta capace, professionale, ma che abbia pure cuore e passione». Fasan ha ottenuto 8272 voti trainato dalla leghista Cisint con 1.609 preferenze, la metà di quelle ottenute complessivamente dalla Lega. Luca Fasan, 61 anni a luglio, milanese di nascita, è l'assessore alla Cultura di Monfalcone eletto consigliere comunale nel 2022. Delfino di Cisint ha sempre mantenuto una linea di fermezza con gli oltre 7mila musulmani, in gran parte bengalesi attratti dalla Fincantieri. «Alla comunità islamica ribadisco che rimaniamo disponibili al dialogo, ma ci deve essere reciprocità - spiega al Giornale - Abbiamo sempre chiesto che imparassero la lingua italiana e che le donne non indossassero il niqab, il velo integrale. Assorbono il 95% dell'assistenza sociale del Comune e non possiamo consegnare alcune case popolari ad anziani italiani perché in graduatoria ci sono prima i musulmani». Il braccio di ferro ha riguardato soprattutto la moschea fai da te. «C'è una volontà generale di chiudere la stagione delle provocazioni dei Centri islamici illegali condannati dal Consiglio di Stato», ha dichiarato Cisint dopo il voto.
La lista islamica, Italia plurale, ha ottenuto appena 343 voti, il 2,94%. Il candidato sindaco, Bou Konate, è il presidente onorario del centro culturale islamico Darus Salaam. Nonostante il flop ha annunciato: «Siamo molto soddisfatti di come è andata. Per noi è una porta che si apre sul futuro». Gli aventi diritto al voto erano appena 850 su una comunità di oltre 7mila persone. Durante la campagna elettorale, però, è apparsa una pagina Facebook, scritta in bengalese, e appoggiata da 250 membri che hanno aspramente criticato Konate. L'accusa è di avere strumentalizzato la religione islamica per interesse personale e politico. Non solo: fra gli 80 e 100 musulmani avrebbero votato per il centro destra. Anche Aboubakar Soumahoro, deputato e segretario nazionale di Italia plurale ha cantato vittoria sostenendo che il flop ha acceso «una piccola luce che, inarrestabile, attraverserà tutta l'Italia e risveglierà la speranza in tutte e in tutti». Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d'Italia, meno comico, si scaglia contro Cisint, dichiarando che il voto «è il risultato di una campagna elettorale che ha saputo intercettare le paure e le insicurezze di una parte della popolazione, alimentando un clima di divisione e contrapposizione».
Il centro destra ha vinto le amministrative anche a Pordenone, capoluogo provinciale del Friuli-Venezia Giulia, con Alessandro Basso di Fratelli d'Italia, che ha ottenuto il 53% delle
preferenze. Su Monfalcone è sceso in campo il segretario della Lega, Matteo Salvini: «Successo del centrodestra (), Lega primo partito. Altro che ius soli, velo islamico e clandestini. Questa è la risposta dei cittadini. Avanti tutta!».
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