Landini si svena per il quorum

La Cgil ha speso 230mila euro per gli spot sui social. Il M5S? Solo 300...

Landini si svena per il quorum
00:00 00:00

Referendum: la Cgil batte partiti e comitati. Mentre si aprono oggi i seggi per i cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza, a fare un bilancio parziale della campagna elettorale, si capisce come sia il sindacato il vero battistrada di questa battaglia per raggiungere il quorum. La confederazione guidata da Maurizio Landini, che ha proposto la consultazione per quanto riguarda i temi del lavoro, infatti non ha badato a spese per la propaganda social. Un vero record: 230 mila euro di sponsorizzazioni sulle varie piattaforme. Il tutto in un mese, dal 4 maggio al 2 giugno. Una media di 7 mila euro al giorno, che sale a 16 mila euro quotidiani, se si considera l'ultima settimana analizzata. Il dato emerge da un'analisi condotta da Pagella Politica attraverso Ad Library, lo strumento di Meta dove sono consultabili le spese per le inserzioni su Facebook e Instagram. Una cifra molto alta, soprattutto a fronte degli investimenti social fatti dai partiti politici. Con il Pd di Elly Schlein che si è fermato a 33 mila euro e Più Europa, in prima linea per il referendum sulla cittadinanza, a 24 mila euro.

Grasso che cola, invece, i fondi spesi dagli altri per la campagna referendaria sui social. Particolarmente parsimonioso, anche se paragonato al Pd, il M5s, che ha messo sul piatto soltanto 320 euro. Al confronto, spende molto di più Azione. 2600 euro per il partito di Carlo Calenda, che sostiene esclusivamente il quesito sulla cittadinanza. Tra le forze politiche, poi, ci sono Italia Viva con 550 euro, Sinistra Italiana a 1100 euro, Europa Verde di Angelo Bonelli 1300 euro. Sulla cittadinanza, il comitato per il quesito spende meno di +Europa per i social e si ferma a 3600 euro. E poi ci sono le pagine dei leader. Giuseppe Conte ha investito per le inserzioni la stessa cifra del M5s, pari a 320 euro nell'ultimo mese. Mentre Nicola Fratoianni, schierato per cinque Sì, spende 670 euro. Matteo Renzi, impegnato sulla cittadinanza, è a quota 2200 euro. Così come Carlo Calenda, a 2600 euro. Più alto l'esborso di Riccardo Magi, leader di +Europa e presidente del comitato per il referendum sulla cittadinanza, che spende 5500 euro.

In ogni caso, si tratta di cifre non minimamente paragonabili ai 230 mila euro di inserzioni su Facebook e Instagram della Cgil, promotrice dei quattro quesiti sul lavoro. Una corsa da protagonista per Landini, che punta a dettare l'agenda del cosiddetto campo largo con la vittoria dei quattro sì. Dall'abrogazione del Jobs Act introdotto da Matteo Renzi, all'abrogazione delle norme sui licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, poi il ripristino dell'obbligo di «causale» per i contratti sotto i dodici mesi e infine l'ultimo, sulla responsabilità solidale negli appalti per gli infortuni sul lavoro. Una campagna a tamburo battente sui social. Un climax di inserzioni su Facebook e Instagram, che ha raggiunto l'apice proprio nell'ultima settimana analizzata. In media, infatti, la Cgil ha speso oltre 7 mila al giorno in post sponsorizzati con al centro il tema dei referendum. Un investimento che sale ancora di più, se si considerano gli ultimi sette giorni di monitoraggio. Con quasi 16 mila euro al giorno spesi nell'ultima settimana di analisi da parte di Pagella Politica. Insomma, dal 27 maggio al 2 giugno la Cgil ha pagato 109 mila euro in contenuti sponsorizzati.

Nello stesso periodo, per altre campagne tra cui quelle sulla situazione umanitaria a Gaza, realtà internazionali come Unicef Italia ed Emergency hanno speso molto meno, ovvero rispettivamente 40 mila euro e 16 mila euro. Spese della Cgil che potrebbero essere rimborsate, come prevede la legge sulle consultazioni referendarie, solo nel caso in cui i referendum raggiungessero il quorum previsto.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica