Dalla chat al contatto reale: così cambia l'amicizia in rete

Due ragazzi italiani hanno lanciato l'applicazione «Hangound»: segnala nelle vicinanze micro eventi per tre-dieci partecipanti

In un mondo «social» fatto di post, cinguettii e interazioni virtuali c'è chi crede che il futuro sia fatto di rapporti veri. Da consumare nella vita reale. Così due ragazzi italiani, Francesco De Rosa e Michele Monna, hanno creato - insieme con altri due coetanei non ancora 30enni - Hangound , un social network completamente nuovo perché permette di trovare amici da frequentare sul serio, non solo in chat. La piattaforma funziona su tablet e smartphone con sistemi operativi Android e iOs ed è stata lanciata ufficialmente il 15 maggio.

In meno di una settimana ha già raggiunto quota mille utenti, e adesso i due fondatori pensano davvero in grande. «La nostra piattaforma è completamente nuova rispetto a quelle già esistenti perché permette di conoscere persone nella vita reale, non solo in quella virtuale - spiega Monna -. Il sistema si basa sulla creazione di micro eventi, da un minimo di tre persone a un massimo di dieci, che promuovono una socialità vera. Il sistema premia gli utenti più virtuosi, quelli che partecipano davvero, e penalizza quelli che invece non si presentano».

Per accedere è sufficiente scaricare l'app sul proprio cellulare. «A quel punto ci si iscrive attraverso Facebook e si accade alla schermata che mostra gli eventi organizzati nelle vicinanze - prosegue -. Una volta decisa la partecipazione, attraverso il tasto “join” è possibile conoscere la location esatta e accedere alla chat, che è rigorosamente di gruppo».

Insomma, Hangound non ha nulla a che vedere con i social network tradizionali. «Secondo noi quel tipo di piattaforma ormai è superata - afferma Monna -. La formula del futuro è mobile to offline, perché sfrutta il contatto via social per continuare il rapporto nella vita vera. Facebook è un social per persone che già si conoscono, Hangound è fatto per chi vuole far crescere il giro di amici». Naturalmente l'app è stata pensata per i più giovani. Ma non solo. «Il target che abbiamo in mente è giovane, dinamico e digitale - conferma -. È sia italiano sia straniero, e vive nelle grandi città».

Così l'identikit dell'utente medio esiste già: «Ha fra 18 e 35 anni, è uno studente o un lavoratore abbastanza giovane e usa le nuove tecnologie - va avanti Monna -. Vive in grandi città ed è interessato a conoscere nuova gente perché, magari, ci si è trasferito da poco e quindi da perfetto fuori sede ha bisogno di nuovi contatti. Ma non pensiamo solo ai giovani, la nostra piattaforma è fatta per chiunque voglia investire il proprio tempo nella socialità».

Per il momento il social network è in fase di test. «L'app può essere scaricata da qualunque posto, ma gli eventi sono organizzati solo a Milano perché vogliamo studiare il riscontro - dice -. Il prossimo obiettivo è arrivare a Roma. Poi, se tutto dovesse andare come speriamo, arriveremo nelle grandi città europee e negli Stati Uniti». Insomma, Hangound è in fase di studio, ma almeno per il momento i numeri stanno dando ragione al coraggio di Francesco e Michele. «L'app è disponibile dal 10 maggio ma è stata lanciata ufficialmente il 15 - conclude -. In meno di una settimana abbiamo raggiunto mille iscritti. Siamo molto soddisfatti e molto concentrati sul problema della sicurezza. Monitoriamo ogni giorno la situazione, controllando eventuali contenuti offensivi o profili sospetti.

Per il momento è abbastanza semplice perché ancora non abbiamo milioni di iscritti. E comunque il collegamento con Facebook rappresenta una garanzia, perché è più facile controllare l'identità anche sul social network americano».

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