Che coincidenza, Errani assolto solo da toghe rosse

Il Gup e il pg di Cassazione che lo hanno graziato sono big di Magistratura democratica

Che coincidenza, Errani assolto solo da toghe rosse

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado che ha condannato Vasco Errani, ex governatore democratico dell'Emilia Romagna. Significa che il processo di appello dovrà essere celebrato nuovamente, quindi Errani subirà un nuovo giudizio. È una vittoria a metà. La condanna a un anno di reclusione era conseguenza di uno scandalo sollevato da un'inchiesta del Giornale nel 2009 sui finanziamenti irregolari (oltre un milione di euro) concessi dalla Regione presieduta da Vasco Errani alla cooperativa rossa Terremerse presieduta dal fratello maggiore Giovanni.

Errani jr era stato ritenuto colpevole del reato di falso ideologico: aveva consegnato agli inquirenti una memoria difensiva infarcita di errori e contraddizioni, alimentando così i sospetti che volesse coprire il fratello. Con lui sono finiti dal giudice i funzionari della Regione che avevano redatto quel rapporto. Vasco fu assolto in primo grado e condannato in appello dopo che il procuratore capo di Bologna, Roberto Alfonso, aveva presentato ricorso. In seguito alla condanna di secondo grado Errani si era dimesso: caso unico nell'Emilia Romagna del dopoguerra.

Ma occorre rilevare alcune curiose coincidenze della vicenda giudiziaria. Si dice che due coincidenze fanno un indizio e tre costituiscono una prova. Ebbene, in questo caso le coincidenze sono proprio tre. La prima è che il Gup di prima istanza, colui che assolse Vasco Errani, era un leader di Magistratura democratica, il dottor Bruno Giangiacomo, coordinatore del gruppo interno a Md che si occupa dell'ordinamento giudiziario. Magistratura democratica è la corrente di sinistra delle toghe.

Anche il dottor Aurelio Galasso, sostituto procuratore generale della Cassazione che ha chiesto l'assoluzione di Errani, è un rappresentante di spicco di Md. Il suo nome, per esempio, già nel 1977 compare tra i firmatari di un «Documento di 20 compagni di Magistratura democratica» redatto in vista del famoso Convegno di Bologna contro la repressione del settembre '77: un testo che, nel cuore degli Anni di piombo, contestava «la stabilità politica come valore fondamentale» e denunciava «i preoccupanti livelli di repressione». Galasso è il pg che ha chiesto la condanna di Marcello Dell'Utri. Nella requisitoria aveva proposto per Errani l'assoluzione senza rinvio.

La coincidenza numero 3 è che, proprio nel giorno in cui la Cassazione ha annullato con rinvio la condanna a Errani, il Csm ha promosso e trasferito il pm Alfonso a procuratore generale di Milano. Un incarico di prestigio per il magistrato che ha mandato a processo Errani, l'ex sindaco di Bologna Flavio Delbono e 40 consiglieri regionali per i rimborsi. La promozione impedirà tuttavia al dottor Alfonso di guidare la procura di Bologna nel nuovo processo d'appello a Errani.

Per i finanziamenti irregolari alla coop Terremerse di cui era presidente, Giovanni Errani è stato processato per truffa e falso e assolto per intervenuta prescrizione.

Scrive infatti la Corte d'appello di Bologna nelle motivazioni della sentenza di secondo grado: «Non vi è dunque che da ribadire la sussistenza dei reati di falso e truffa aggravata in relazione all'erogazione del finanziamento, ascritti agli imputati, stante l'avvenuta induzione in errore della Regione, estinti tuttavia a seguito della prescrizione, già intervenuta al momento in cui fu emessa sentenza di primo grado».

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