L'antimafia con la minuscola è morta, qualcuno a colpi di veleni e bugie vorrebbe trascinare nella tomba anche l'Antimafia con la maiuscola. In un Paese normale non si dovrebbe mettere in discussione una commissione parlamentare così importante utilizzando personaggi che in passato si sono macchiati di fake news buone per i salotti tv - vedi il falso spasimante di Pamela Prati - come ha fatto Report. In un Paese (a)normale come il nostro a qualcuno sarà sembrato innocuo mescolare il trash con la lotta ai boss e il gossip politico con le Sos, le segnalazioni di operazione sospette trafugate dalla Dna, e chi se ne frega se per gettare fango su un ministro o un vip si rischia di distruggere uno degli strumenti chiave della lotta al riciclaggio, come hanno sottolineato i vertici di Uif e Dia in un recente convegno. Figurarsi quanto è credibile accostare una quarantenne come Chiara Colosimo (nella foto) con il fascismo e il terrorismo nero, con cui la giovane parlamentare non può condividere nulla, non fosse altro che per motivi anagrafici. Perché lei dà così fastidio? Perché questa Antimafia con la maiuscola percorre sentieri nuovi rispetto a una narrazione mainstream alla quale eravamo abituati, con pozzi avvelenati da un manipolo di giornalisti militanti e - oggi lo sappiamo - finanche troppo servizievoli e a busta paga di sistemi e padrini. Perché le suggestive piste alternative, dalla P2 a Silvio Berlusconi - sono cadute come castelli di carte grazie alle nuove indagini delle Procure di Palermo e Caltanissetta, che con coraggio hanno portato alla sbarra i loro colleghi magistrati, contigui con certa borghesia mafiosa che si è voluta proteggere. La cui colpa è stata inseguire fantasmi anziché cercare la verità sulle stragi di mafia, di aver collezionato più poltrone che condanne. In passato i "depistatori" hanno spolverato vecchie dichiarazioni, hanno incrociato ricostruzioni suggestive, tirato fuori personaggi come Massimo Ciancimino o Maurizio Avola.
Chi ha dato loro credito oggi resta in silenzio o quasi, per fermare la Colosimo e la verità sulla mafia, taciuta in nome di indicibili accordi e trattative segrete, non basterà qualche accostamento stiracchiato o una foto trovata in fondo alla spazzatura social.