Chicago, la polizia uccide due afroamericani

Le vittime sono una donna e un 19enne malato mentale. Il dipartimento è sotto inchiesta per un caso del 2014

Chicago Non c'è tregua per la polizia di Chicago, già nell'occhio del ciclone. In una sparatoria un agente ha ucciso due afroamericani, uno studente di 19 anni e una donna di 55. L'incidente arriva nel mezzo dell'indagine federale nei confronti del dipartimento di polizia e a pochi giorni da nuove e forti proteste contro gli agenti e il sindaco Rahm Emanuel, democratico, per due anni, dal 2009 al 2010, capo di gabinetto alla Casa Bianca con il presidente Barack Obama.L'ultimo episodio è avvenuto nelle prime ore del mattino di ieri (nella notte italiana). Una squadra della polizia ha risposto a una chiamata ed è intervenuta, trovandosi di fronte un «soggetto combattivo». Ne è scaturita una sparatoria, durante la quale hanno perso la vita Quintonio Legrier e Bettie Jones, di 19 e 55 anni. I dettagli dell'accaduto non sono noti e non è chiaro se ci sia un video. La polizia ha avviato un'indagine, ma senza diffondere la razza dell'agente che ha sparato.Immediate le polemiche nella «città del vento». «La polizia ci difende e ci toglie la vita?» afferma Janet Cooksey, la madre di Legrier, studente di ingegneria della Norther Illinois University. La donna non era presente al momento della sparatoria. Legrier aveva disturbi mentali ma, secondo la madre, la polizia non ha risposto in modo adeguato. Critico anche il fratello di Bettie Jones, madre di cinque figli e vicina di casa di Legrier. «Ci sono molte domande e nessuna risposta» mette in evidenza Melvin Jones. La sparatoria riaccende le polemiche contro la polizia di Chicago, sommersa dalle critiche dopo il video che mostra l'agente bianco Jones Van Dyke sparare per 16 volte contro il 17enne afroamericano Laquan McDonald.L'incidente è accaduto nel 2014 e il video è stato diffuso nelle ultime settimane, aprendo la strada a forti polemiche, costate il posto al responsabile della polizia. Fino alla vigilia di Natale si sono susseguite manifestazioni contro Emanuel e gli agenti. In molti chiedono la testa del sindaco, che resiste.

«Dobbiamo riconoscere dolorosamente e onestamente che qualcosa è andato storto» nel caso McDonald, ha detto Emanuel rispondendo alle critiche. «L'indagine federale - aggiunge Emanuel - ci renderà una città migliore. È nel nostro interesse, abbiamo bisogno di assistenza per cambiamenti necessari e fondamentali».

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