Choc a sinistra: Augias rivaluta il Duce. "Mussolini ha fatto tante cose buone"

Veleno di "Repubblica" su Silvia Salis: "Stile Vanzina"

Choc a sinistra: Augias rivaluta il Duce. "Mussolini ha fatto tante cose buone"
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Benito Mussolini? "Ha fatto tante cose buone", anche se "tutto quello si pagava con la rinuncia alla libertà". A dirlo non è un esponente della destra oppure un qualche intellettuale tacciabile di giustificazionismo nei confronti della dittatura fascista. A parlare è il giornalista e conduttore Corrado Augias, sicuramente da sempre vicino alla sinistra. Mentre per il commentatore di La Repubblica Francesco Merlo la sindaca di Genova Silvia Salis, considerata da più di qualcuno come la nuova speranza dei progressisti, avrebbe messo in mostra - durante la sua recente festa di compleanno - un compendio di "lusso Vanzina". Seguendo il rovesciamento di prospettive, tutto giocato sul filo dell'ironia, si parte dalle frasi pronunciate da Augias durante l'ultima puntata di Di Martedì, su La7. In studio si parla della presunta mancanza di figure di riferimento da inserire nel pantheon di riferimento della destra, che sarebbe costretta ad "attaccarsi" a Charlie Kirk. Ed ecco che il conduttore, Giovanni Floris, lancia la provocazione, su una destra che non può comunque appellarsi a Mussolini. Lì Augias quasi lo interrompe: "Mussolini ha fatto delle cose buone". Il dialogo si dipana su un crinale a metà tra il serio e il gusto provocatorio. Il "padrone di casa" di DiMartedì, a quel punto, sorpreso dallo slancio del suo interlocutore, esita in un secondo di pausa, poi riprende ironizzando. "Quali? I treni? La pianura pontina? Neanche l'Inps? Rimane poco", si chiede Floris ridendo. Augias replica con un elenco di opere del regime. "Ha fatto tante cose buone, ha fatto l'Iri, la migliore edilizia che abbiamo avuto nel 900, ha risanato le imprese che andavano in malora", snocciola il giornalista. È Floris a riportare di nuovo la discussione sui binari, osservando: "Il punto è il prezzo che si pagava per tutto questo". Augias, così, arriva alla conclusione del suo discorso, che stava per lasciare tutti a bocca aperta. "Bravo, esattamente, quella è la cosa: tutto quello si pagava con la rinuncia alla libertà. Quelle cose buone avevano un prezzo altissimo", conclude.

A bocciare Salis, seppur non senza appello, è l'editorialista di Repubblica Merlo, rispondendo alla lettera di una lettrice d'eccezione, la scrittrice Mirella Serri. Quest'ultima parla di Salis vestita da "Sirenetta" durante il suo party per i 40 anni, quindi chiede: "Forse si poteva evitare un compleanno così accecante e optare per un festeggiamento in forma più dimessa?".

Merlo raccoglie l'osservazione. "La leader-diva è un'ambizione vera", concorda.

Poi annota: "L'immagine di Silvia Salis è affidata al marito Brizzi, che è stato regista delle Leopolde di Renzi, e a Agnoletti, che fu il primo portavoce dello stesso Renzi nell'era trionfale della rottamazione. Vedremo se l'effetto cinepanettone in versione signorile e il lusso Vanzina dell'atleta senza ritocchi sono davvero la carta popolare vincente o se ci prepariamo a rimpiangere l'eterno Berlinguer in braccio a Benigni".

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