Il cinguettio che affossa Kylie Jenner fa perdere 1,3 miliardi a Snapchat

La diva americana twitta il suo scontento Il titolo crolla in Borsa e lascia l'8% del valore

Il cinguettio che affossa Kylie Jenner fa perdere 1,3 miliardi a Snapchat

A Kylie Jenner Snapchat non piace più. L'ha fatto capire con un caustico cinguettio su Twitter. Dicono tutti che il tweet della Jenner abbia affossato il titolo dell'app in borsa. Ma cosa ha scritto la Jenner? In pratica, nulla di così grave. Ha semplicemente cinguettato: «Quindi, nessuno apre più Snapchat? O sono solo io... uh, questo è davvero triste». E sono piovuti 350mila like e 62mila retweet. Pensandoci, è più facile che si sia trattato di un effetto a catena, generato dai commenti dei 24 milioni di follower della Jenner. I follower, commentando, hanno contribuito ad affossare l'immagine di Snapchat. Come riporta Bloomberg, l'applicazione ha perso 1,3 miliardi di dollari, più dell'8% sul valore precedente a Wall Street.

E per Snapchat è stata una settimana difficilissima. Mark May, analista di Citigroup aveva già quotato al ribasso i titoli dell'applicazione. Sembrerebbe arduo attribuire la caduta di Snapchat alla sola Jenner. Ma guardando ai dati, si capisce che lo stock di Snapchat mercoledì era in salita, a quota 19,02 dollari. Il titolo aveva già subito una caduta in Borsa, dopo che l'azienda aveva risposto alla petizione da 1,2 milioni di firme che su Change.org chiedeva un ritorno al vecchio design. Kylie Jenner aveva twittato il suo scontento e il titolo Snap Inc, aveva incominciato a scendere. Solo 11 minuti dopo il primo tweet, la Jenner aveva cercato di porre rimedio con un tweet riparatore: «Snap... il mio primo amore». Ma niente da fare: la frittata era già stata fatta. Snap Inc è ancora in perdita e le azioni sono tornate ad assestarsi sul prezzo di 17 dollari, il prezzo a cui sono state quotate a Wall Street quando la società ha fatto il suo ingresso in Borsa. Tuttavia, sembra che l'azienda non voglia tornare sui suoi passi nel riesumare lo stile di design precedente.

Chi sarebbe questa Kylie Jenner? È una bellissima diva con tantissimi follower, una star del reality keeping up with the Kardashians, figlia di Caitlyn Jenner e sorella ventenne della più famosa Kim Kardashian. Nelle scorse settimane, Jenner ha avuto la sua prima bambina dal cantante Travis Scott. Quando era incinta, su Instagram, aveva annunciato la sua gravidanza: quel post è uno di quelli che hanno generato più cuori dalla nascita del social network in poi.

Ma se una persona famosa come la Jenner ha la capacità di affossare i risultati di mercato di un'applicazione, significa che il potere di questi influencer è immenso. Certo, ciò dimostra il potere che hanno acquisito nel regolare le scelte di consumo e le abitudini delle persone. Influencer che arrivano a guadagnare cifre da capogiro, come Huda Kattan una beauty blogger da 21 milioni di follower che per ogni post sponsorizzato arriva a guadagnare 18mila dollari o Cameron Dallas, ambasciatore di Dolce&Gabbana che di follower ne ha 20 milioni e guadagna 17mila dollari a post. Tuttavia, quello che è successo non si spiega del tutto. C'è da considerare che, se i follower avessero risposto con tweet di gradimento verso l'app, magari il risultato sarebbe stato diverso. Però, non ci si può stupire delle dinamiche che regolano i social network: contando che molti di questi mezzi sono nati e morti sulla rete. Succede, fa parte del gioco. Il mondo di internet non è un mondo immobile, è un universo in evoluzione.

Basti pensare a Myspace, all'epoca uno dei social più frequentati della rete, adesso dimenticato da tutti e sostituito da Facebook. E chissà, poi, quale altro social sparirà. O se terminerà mai l'epoca degli influencer.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica