Un richiedente asilo di 26 anni senza fissa dimora, che si è dichiarato di origine libica, è stato fermato dai carabinieri di Bologna con l'accusa di violenza sessuale ai danni di due ragazze. Due gli episodi contestati risalenti al 15 e al 20 aprile scorsi.
La prima denuncia è arrivata da una studentessa bolognese di 23 anni. La vittima, secondo il quadro accusatorio, è stata portata in un casolare abbandonato, nella periferia del capoluogo emiliano, dove è stata presa per il collo ed aggredita per poi subire palpeggiamenti. La giovane, a cui inizialmente l'arrestato intendeva cedere della sostanza stupefacente, è poi riuscita a scappare rifugiandosi in un ristorante da dove è partito l'allarme. Ha riportato lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Il secondo episodio riguarda invece una 33enne originaria del Marocco con cui il 26enne aveva un'amicizia in comune, ovvero, un'altra ragazza sempre marocchina (una circostanza per la quale gli investigatori non escludono che il fermato possa essere in realtà originario dello stesso Paese). Con la scusa di incontrare la conoscente, lo straniero ha condotto la donna nel casolare dove ne avrebbe abusato sessualmente. Dopo la violenza sessuale, questa la ricostruzione degli investigatori, la donna è riuscita a sottrarsi alle attenzioni dell'aggressore simulando una grave malattia.
Negli stessi momenti in cui il 26enne stava cercando alcuni medicinali nella borsetta della vittima, la 33enne è fuggita in strada fermando un auto in transito il cui conducente ha poi chiamato i carabinieri. L'aggressione è costata alla donna una prognosi di 20 giorni.
Al termine delle indagini, l'uomo è stato fermato dai militari dell'Arma
in un altro casolare abbandonato mentre cercava di scappare. Attualmente è stato consegnato al carcere, in attesa della convalida davanti al gip , è accusato di violenza sessuale, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti.
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