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Cinque suicidi in pochi mesi. Cambridge è sotto choc

Cinque morti in pochi mesi, cinque probabili suicidi inquietano l'università di Cambridge, in Inghilterra

Cinque suicidi in pochi mesi. Cambridge è sotto choc

Cinque morti in pochi mesi, cinque probabili suicidi inquietano l'università di Cambridge, in Inghilterra. Una catena di episodi apparentemente slegati tra di loro che hanno comunque spinto la direzione dell'ateneo ad aprire un'inchiesta in collaborazione con il sistema sanitario britannico per comprendere che cosa sia successo e, come spiega il professor Graham Virgo, vice-rettore senior per l'educazione, «quale lezione possiamo apprendere dalla vicenda».

Le cinque morti sono avvenute tutte tra marzo e giugno ma sono state rese note soltanto nei giorni scorsi. Solo in un caso il suicidio è accertato, mentre le circostanze degli altri quattro decessi sono piuttosto oscuri. L'università non ha rivelato l'identità dei cinque morti, anche se i tabloid inglese ne hanno rivelati due: Daniel Fry, 20 anni, studente di Storia al secondo anno, morto a marzo; e Yasmin Lajoie, 34 anni, al primo anno di Scienze umane, politiche e sociali, morta a maggio. Gli altri decessi sono avvenuti due a maggio e uno a giugno.

Fry in particolare stava per terminare il suo corso ed era uno degli studenti di maggior successo, e il coroner che si è occupato del suo caso, Simon Milburn, è giunto alla conclusione che non era evidente nessun senso di sofferenza nella sua vita. Un suo amico, di nome Ashley, ha raccontato addirittura che Daniel amava sfidare i suoi compagni a chi riuscisse a farsi più amici in una serata: «Il suo record era di 14 mentre il mio credo di due. La verità è che tutti coloro che lo conoscevano non potevano non volergli bene». Non proprio il ritratto del perfetto candidato suicida. E del resto anche l'inchiesta sulla sua morte ha evidenziato che lui non aveva fatto ricorso a servizi di assistenza psicologica dell'università e il suo medico ha confermato che non aveva nessun problema di salute mentale.

Yasmine Lajoie è morta il giorno dopo aver compiuto 34 anni. In questo caso sono alcuni suoi compagni ad aver parlato di suicidio, ma la cosa non è stata confermata dall'inchiesta e anche nel suo caso chi la conosceva la descrive come una persona allegra, ottimista e molto impegnata nel volontariato.

Cambridge è molto scossa da questa ondata di presunti suicidi.

«Cercheremo di aumentare - dice il professor Virgo - gli investimenti nel servizio di consulenza universitaria per consentire l'identificazione precoce degli studenti in difficoltà».

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