
Si dice che a Berlino sia più facile vedere quello che non c'è, perché le sue cicatrici parlano più delle sue smorfie. Gli slarghi di oggi sono i rioni sventrati di ieri, ogni edificio diroccato riecheggia battaglie e divisioni, nonostante da 25 anni Berlino sia l'icona della Germania indisciplinata, sperimentale, «povera ma sexy». Così, il rottame del camion assassino abbandonato a pochi metri dal rudere della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, la chiesa bombardata dagli alleati nel '43, diventa l'immagine simbolo di una città condannata suo malgrado ad essere capitale mondiale della Storia contemporanea e della violenza in ogni sua manifestazione.
La Gedächtniskirche - il «dente cavo» - fu lasciata così a furor di popolo: i berlinesi avevano bisogno di un monito, un incentivo a ricordare. Fu trasformata in museo e contiene una croce fatta coi chiodi della chiesa di Coventry rasa al suolo e la «Madonna di Stalingrado», disegnata a carboncino da un ufficiale tedesco durante l'assedio. È un bigino di Novecento piantato nel cuore del viale dello shopping, un muro del pianto a cui lunedì un terrorista ha semplicemente appeso dodici, strazianti ex voto in più.
Che poi la polizia tedesca abbia fatto irruzione a Tempelhof in cerca dei complici dell'attentatore, è solo l'ultima conferma. L'ex aeroporto cittadino, «la madre di tutti gli aeroporti», fu costruito da Albert Speer, l'architetto del Führer, tra il '36 e il '41. Era il terzo edificio più grande al mondo e durante la Guerra fredda fu la base del ponte aereo che collegava l'isola libera di Berlino Ovest al resto del mondo. Dal 2008 è adibito a parco cittadino e da inizio 2016 ospita i moduli abitativi per i migranti. Dalla Ddr alla Ue, dai blocchi contrapposti all'invasione dei rifugiati, a ognuno il suo ponte verso la libertà.
Ecco perché questo attentato riprecipita anche topograficamente Berlino nel suo
destino di crocevia di conflitti. Teatro di due guerre mondiali, due totalitarismi e una Guerra fredda, a Berlino mancava la jihad. Ma Berlino è abituata a non dimenticare. Piangerà i suoi morti e ricorderà anche questa.
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