
nostro inviato a Manduria (Ta)
Antonio Tajani non molla sullo Ius Italiae. Il ministro degli Esteri è l'ospite istituzionale della quinta edizione del Forum in Masseria, la kermesse ideata da Bruno Vespa nella sua fortezza di quiete in Puglia. Sotto un sole infuocato, Tajani, nell'ultima giornata di Forum, incalza sulla riforma della cittadinanza. "Lo Ius Italiae significa dare la cittadinanza italiana, attraverso un percorso serio". "Per diventare italiani - insiste - non è sufficiente vivere qui, va affrontato un problema che riguarda un milione di studenti non nati in Italia: se tu hai frequentato con profitto la scuola dell'obbligo, fino a 16 anni, puoi chiedere la cittadinanza con un anno di anticipo rispetto alla legge attuale, e non lo diciamo perché vogliamo essere lassisti, ma il contrario".
E ancora: "Non è una norma per facilitare come quella del Pd, ma per rendere più serio l'ottenimento della cittadinanza. Il modello è quello romano, che includeva". Il ministro rivolge un appello agli alleati: "Il centrodestra moderno deve farsi carico di questo tema sociale. La questione della cittadinanza è una cosa seria, non è per fare un dispetto all'uno o all'altro. Io cercherò di convincere i miei alleati entrando nei contenuti, tanti parlano sulla nostra proposta per titoli senza neanche sapere cosa dicono. Si confondono con la proposta del Pd, ma la nostra è completamente diversa". Chi si aspettava un passo indietro di Fi, insomma, è stato smentito. "Non possiamo far diventare italiani solo quelli che ci fanno comodo perché giocano nelle varie nazionali". Altrimenti, osserva Tajani, diventa una presa in giro.
Tre giorni fa, però, Giorgia Meloni, in collegamento con Manduria, ha escluso la riforma della cittadinanza. E questo pone una pietra tombale sulla proposta azzurra. La Lega dal canto suo chiede uno stop alle polemiche, tanto lo Ius Italiae "non passerà mai". "Non passerà mai - recita una nota della Lega -, non è prevista dal programma di centrodestra, è stata bocciata perfino dal recente referendum promosso dalla sinistra. Guardiamo avanti, al Paese non serve un'estate di inutili polemiche: abbiamo il dovere di realizzare il programma che ha convinto gli italiani a darci fiducia". Concetto sintetizzato anche da Giovanni Donzelli responsabile dell'organizzazione di FdI: "La nostra posizione è diversa ed è rafforzata dall'esito del recente referendum".
Ma il programma di Fi è non è solo lo Ius Italiae. Quella della Giustizia, per Tajani, resta "la riforma delle riforme". Altri due obiettivi sono il taglio dell'Irpef e la riforma della sanità. FI ha fatto della parola "crescita" il suo mantra, con la strategia di identificarsi con lo spazio che fu della Dc. Pure il dialogo con la Chiesa gioca un ruolo sull'insistenza sullo Ius Italiae. Il placet della maggioranza dei cattolici è ritenuto possibile. Con le polemiche "sul velo" Tajani critica l'espressione "sacco dell'immondizia" usata dalla Lega qualche giorno fa e con la "paura", si crea "soltanto un nemico". Per Tajani, lo Ius Italiae sarebbe una "risposta identitaria".
Si passa alla politica internazionale. La prima domanda di Vespa è sui dazi, con l'incontro del 9 luglio. Il ministro conferma che "la trattativa è in corso, ci sono diverse opzioni al momento. Ma è ancora presto, perché poi, alla fine, sarà Trump a dire l'ultima parola". "Una guerra sui dazi spiega non fa bene a nessuno. L'Italia, dopo la Cina, è il Paese con la maggiore varietà di merci". Un'intesa sul 10% non sarebbe "insostenibile" per l'economia italiana. Il discorso si sposta sui due grandi conflitti in corso, quello in Medio Oriente e quello scatenato dalla Russia in Ucraina.
"La trattativa è molto complicata e prima della fine dell'anno sarà difficile arrivare a una soluzione sul conflitto", ammette il titolare della Farnesina sulla guerra che coinvolge Kiev. Cruciale, per il sostegno a Kiev, sarà la "Conferenza per la ricostruzione", su cui il ministero degli Esteri punta molto. Nuove sanzioni per Mosca, infine, sono utili se colpiscono "il sistema finanziario".