Civati cerca l'asse con i grillini: "Portiamo insieme Prodi al Colle"

Torna l'incubo del Professore. La minoranza del Pd tenta la strada dell'asse col M5S per eleggere Prodi al Quirinale. A Bersani, però, era andata male...

Civati cerca l'asse con i grillini: "Portiamo insieme Prodi al Colle"

Romano Prodi, ancora. Si apre la partita per il nuovo presidente della Repubblica e immancabilmente viene tirato in ballo il Professore. Un incubo, insomma. Speravamo che dopo il flop di Pierluigi Bersani non dovessimo più occuparcene, e invece eccolo rispuntare nel totonomi del Quirinale. A farlo, a questo giro, è il ribelle piddì Pippo Civati che sta lavorando a un'asse col Movimento 5 Stelle per avere i voti necessari per portarlo al Colle. "Se Beppe Grillo ci sta - spiega in una intervista al Fatto Quotidiano - come dire di no a Romano Prodi?".

Un nome di rottura, questo è certo. Se da una parte il sottosegretario Graziano Delrio auspica che sul prossimo presidente della Repubblica ci possa essere "la convergenza di tutti", Civati rilanciare la suggestione del professore al Quirinale con un accordo complessivo con il Movimento 5 stelle. Una mossa che non fa altro che innervosire sia il centrodestra sia il premier Matteo Renzi che, già ai tempi di Bersani, il nome del Professore non andava più di tanto a genuio. L'ex premier fu, infatti, candidato un anno fa da Bersani come uomo di partito. Al tempo i parlamentari pentastellati facevano il tifo per il giurista Stefano Rodotà, sebbene il nome di Prodi figurasse nella top ten grillina scaturita dal voto dei militanti sul blog. "Non voglio riportare quel nome dentro un balletto politico simile a quello che lo fece impallinare dai 101 - spiega Civati - Ma se il Movimento 5 stelle dice sì a un'ipotesi simile allora se ne parla e diventa chiaro che la strada da intraprendere non può essere che quella. Se il fronte dei grillini diventa serio su questo punto vorrei vedere il Pd come si potrebbe tirare indietro di nuovo sul nome di Prodi".

Civati rifiuta l'idea che il patto del Nazareno abbia una golden share anche sul Quirinale.

"Renzi vuole un presidente che lo porti a votare, e se si andasse a votare in queste condizioni non ci sarebbero alternative - insiste - non possiamo andare alle elezioni volantinando il jobs act e il Patto del Nazareno. Bisognerà fare un'altra cosa con la sinistra del Pd e la cosiddetta sinistra radicale".

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