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La coalizione non si faccia male da sola

La Sicilia rischia di diventare un banco di prova per la coalizione di centrodestra

La coalizione non si faccia male da sola

La Sicilia rischia di diventare un banco di prova per la coalizione di centrodestra: Nello Musumeci si è dimesso via Facebook dalla carica di presidente della Regione, confermando che in un unico election day il 25 settembre in Sicilia si voterà anche per le elezioni regionali. Ha detto che la sua è stata una decisione sofferta e meditata da molti mesi. La componente di Forza Italia vorrebbe candidare una figura di altissimo prestigio sia nazionale che siciliano come la ex ministra Stefania Prestigiacomo e immediatamente si è percepita una fibrillazione nella politica siciliana. Noi non abbiamo la più pallida idea di come possa andare a finire. Quel che è certo è che la situazione siciliana somiglia a quella che si creò a Roma Milano e Torino quando pur essendo maggioritaria, la coalizione perse i propri candidati sindaci a favore dell'opposizione di sinistra.

L'abbiamo visto ieri dai sondaggi Techno quanto sia grande il divario tra centrodestra e le varie sinistre, ma sappiamo anche che quel divario che sembra incolmabile è invece sempre a rischio, perché la caratteristica meno funzionale che la coalizione ha mostrato di avere è la sua scarsa capacità a intercambiare voti e candidati nel momento delle elezioni. Musumeci, se ha compiuto un passo così importante vuol dure che è convinto della necessità di accorpare elezioni siciliane con quelle nazionali ma ha lasciato intendere anche una questione politica. Stefania Prestigiacomo è stata una delle più prestigiosa figure dei governi di Berlusconi e un'antesignana della politica sia industriale che femminile all'interno della destra liberale.

Una sua candidatura in bianco ancora non pubblicamente dichiarata potrebbe essere vissuta come un gesto più che ostile, antagonista nei confronti del partito che raccoglie più voti attualmente nella coalizione. Appunto sono questioni di lana caprina. Ma a noi sembra che in questo caso emerga la evidenza di un banco di prova come dicevamo all'inizio. La coalizione è tale se tutti i suoi componenti si sostengono e si sostengano anche quando si propongono degli scambi o delle novità. Altrimenti basterebbe semplicemente fare la conta sul pallottoliere per assegnare le cariche più prestigiose lasciando agli alleati in meno numerosi soltanto le briciole.

Il che non vuol dire che sia necessario cambiare Musumeci con un'altra persona ma che l'eventualità di un ricambio per di più a favore gli una donna di qualità provate e elevatissime potrebbe fornire molti elementi di attrazione per l'elettorato moderato, liberale, liberista, per di più orientato verso una politica di competenza di tipo industriale. Sarà in grado la coalizione di risolvere normali problemi di avvicendamento e di competenze senza farsi del male come è accaduto in passato?

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