
Nel giorno della festa della mamma è straziante l'ultimo messaggio che Alessandro Coatti, il 38enne biologo originario del Ferrarese ucciso e fatto a pezzi nella zona di Santa Marta, in Colombia, aveva mandato alla madre Sandra Lovato: «Ciao mamma, ho voglia di tornare. Ti voglio bene, tanto tanto».
Il messaggio è stato reso noto su Instagram e su Facebook dalla stessa donna proprio nel giorno in cui avrebbe sperato di ricevere un messaggio nuovo di zecca da un figlio vivo e non piangere su parole struggenti da parte di chi non c'è più, e rappresenta certamente una delle ultime conversazioni a distanza tra la madre e il biologo di Alfonsine, che di lì a poche ore sarebbe stato brutalmente ucciso durante un viaggio a Santa Marta.
«Alessandro, pochi giorni prima», scrive la Lovato, introducendo il messaggio del figlio, a cui risponde: «Anche io Alessandro». La donna ha più volte utilizzato i social per dare sfogo al suo immenso dolore per l'orribile morte del figlio ai primi di aprile in Colombia. «Mi manchi da morire, mi manca l'aria per respirare. Mi manchi, mi manchi tantissimo», aveva infatti scritto pochi giorni dopo la tragica notizia della morte. Lo zio Gianni Coatti, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, aveva parlato di «un dolore che ha colpito e colpirà tutti noi. Finché non moriremo, ce lo porteremo dentro ogni giorno della nostra vita».
Peraltro i familiari di Alessandro stanno vivendo il dolore supplementare di non aver ancora potuto abbracciare la salma del giovane. Le procedure per il rimpatrio della salma stanno procedendo estremamente a rilento a causa delle numerose analisi necessarie per ottenere il via libera delle autorità colombiane. Secondo fonti locali, è infatti necessaria la prova del Dna sulle parti del corpo ritrovate smembrate e in varie parti della città di Santa Marta, per essere sicuri che siano tutte della stessa persona. Al momento resta ancora difficile ipotizzare i tempi per il rientro del corpo in Italia.
I dettagli della morte di Alessandro sono emersi lentamente attraverso i media colombiani. Il biologo sarebbe stato adescato su Grindr, una app di incontri, forse attraverso un profilo falso, sarebbe stato drogato con la scopolamina nel tentativo di rapinarlo e poi ucciso in modo violento e fatto a pezzi.
Le indagini hanno portato alla scoperta del luogo dell'omicidio, uno stabile abbandonato nel quartiere di San José del Pando e all'identificazione di quattro sospettati, tra cui una donna. Gli inquirenti hanno anche recuperato tre telefoni cellulari, due appartenenti ai presunti assassini e uno allo stesso Coatti, del quale la banda non si era liberata, compiendo un notevole passo falso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.