Coca, contrabbando e squillo valgono il 2% del Pil italiano. E Palazzo Chigi rinvia il Def

Il 22 settembre l'Istat rilascerà i nuovi dati che permetteranno di rivedere al rialzo i conti. E Renzi rinvia di dieci giorni l'aggiornamento del documento

Coca, contrabbando e squillo valgono il 2% del Pil italiano. E Palazzo Chigi rinvia il Def

Il governo si prende dieci giorni di tempo per aggiornare il Documento di economia e finanza (Def), rimandando il termine dal 20 settembre al primo ottobre. Dieci giorni per inserire i dati secondo il nuovo sistema di europea contabilità pubblica (il cosiddetto Sec 2010).

Solo un "inciampo" burocratico, all'apparenza. Ma con il quale Renzi e i suoi - che si riservano di modificare ulteriormente il documento dopo il 15 ottobre - potranno rivedere al rialzo il Pil dell'Italia. "È il presupposto essenziale per la predisposizione di un Def coerente con questa nuova metodologia di rilevazione statistica adottata a livello europeo", spiegano dal ministero.

A maggio, infatti, l'Istat ha annunciato che i dati rilasciati il 22 settembre saranno adeguati al nuovo sistema statistico europeo che prevede nel calcolo del prodotto interno lordo, anche le spese in ricerca e sviluppo, le spese militari, oltre a una serie di attività illecite come prostituzione, contrabbando e traffico di droga. Una novità che per l'Italia significa un aumento percentuale di uno a due punti.

Non abbastanza perché il Belpaese esca della recessione, ma comunque un aumento che ci permetterà di migliorare i parametri del Patto di stabilità impostoci dall'Europa. E che permetterà al premier di farsi bello a Bruxelles e in Italia.

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