Molteni: "Col decreto Sicurezza più tutele per gli agenti"

Il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni: "Il mutismo della sinistra che non condanna le frange violente"

Molteni: "Col decreto Sicurezza più tutele per gli agenti"
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Nicola Molteni, sottosegretario al ministero dell'Interno, ancora scontri al corteo di Milano contro il Remigration summit, a cui ha partecipato anche la Lega.

«Abbiamo visto l'ennesimo sabato di ordinaria follia, di violenza, di odio, di intimidazione e di criminalità nei confronti della città e delle forze di polizia da parte di chi ha usato il Remigration summit come pretesto per trasformare il diritto di opinione in diritto di guerriglia urbana. Professionisti dell'odio e del disordine, l'ennesima dimostrazione di intolleranza».

La sinistra accusa il governo di aver appoggiato un'iniziativa razzista.

«Come al solito c'è il mutismo cronico della sinistra di fronte ad atti di violenza nei confronti di forze di polizia. A Gallarate c'è stata una iniziativa pacifica, di confronto, tacciata di essere nazista e intollerante, ma non è stato niente di tutto questo. La sinistra invece tace di fronte a chi inneggiando all'antifascismo pone in essere comportamenti fascisti. Per questo il governo, in modo particolare la Lega e il ministero dell'Interno, hanno fortemente voluto il decreto sicurezza, avversato dalle sinistre, per tutelare le forze di polizia. Manifestare è sacrosanto, ma rispettando le regole. Non come hanno fatto anarchici e centri sociali».

Il Pd aveva chiesto di vietare il Remigration summit di Gallarate. Un'ipotesi che non avete mai preso in considerazione?

«Direi che bene ha fatto invece il sindaco di Gallarate a concedere l'immobile per l'evento. Chi ha idee chiare non ha mai timore delle idee altrui. Tutti hanno diritto a riunirsi e ad esprimere il proprio pensiero, così come di protestare. Lo stesso governo ha autorizzato dodicimila manifestazioni di piazza - a proposito di chi ci accusa di reprimere il dissenso - e abbiamo avuto 273 poliziotti feriti, il 127 per cento in più rispetto all'anno prima. Protestare sì e criticare sì, ma trasformare una manifestazione in devastazione è inaccettabile. Sono le frange di sinistra i responsabili. Non il Remigration summit».

Il ministro Piantedosi ha dichiarato, a proposito del convegno, che non bisogna avere paura delle idee forti. Cosa significa, per voi idee forti in tema di politiche migratorie?

«Il modello italiano sull'immigrazione è diventato un punto di riferimento europeo. Se leggiamo i programmi di Merz e Starmer, rispecchiano in pieno le politiche del governo italiano. I numeri iniziano a darci ragione, c'è stata un'inversione di tendenza rispetto agli effetti delle politiche ideologiche della sinistra. Anche i centri in Albania tanto contestati stanno diventando un modello, anche grazie alla nuova possibilità che abbiamo previsto di poterli utilizzare anche per portare i migranti dai Cpr italiani. È uno strumento innovativo applaudito da altri Stati europei che stanno studiando un sistema di esternalizzazione delle frontiere per contrastare l'immigrazione illegale. Sono tre anni di fila che i numeri su rimpatri ed espulsioni sono in aumento».

Altri scontri al salone del libro di Torino, da parte dei manifestanti pro Pal che hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine.

«La solita intolleranza di chi usa la forza per imporre le proprie idee. I pro Pal da mesi scendono in piazza utilizzando quel pretesto.

Ma mi lasci ribadire che il decreto sicurezza, che la sinistra definisce disumano, è il più grande strumento per garantire la protezione sociale e la tutela delle forze di polizia, che non possono essere dei pungiball dei violenti. Alla Camera lo voteremo nell'ultima settimana di maggio ed entro giugno sarà convertito in legge. Così metteremo in sicurezza gli uomini e le donne in divisa».

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