Colle, Meloni spinge il Cav. "Vanno cercate convergenze"

Summit in vista. Letta frena: nessuna prova di forza. Il sondaggio: sette su dieci vogliono Draghi al governo

Colle, Meloni spinge il Cav. "Vanno cercate convergenze"

Il nome per il Quirinale è Silvio Berlusconi, ma bisogna cercare quelle che Giorgia Meloni chiama «convergenze». Che poi è più o meno lo stesso ragionamento fatto lunedì sera durante la presentazione del libro dell'ex ministro Vincenzo Spadafora da un altro importante esponente del centrodestra, Giancarlo Giorgetti, vice di Matteo Salvini nella Lega, ministro dello Sviluppo Economico. Sia Giorgetti sia Meloni prendono le mosse dalla constatazione che il centrodestra da solo non ha i numeri per eleggere il successore di Mattarella. Ma entrambi dicono che la candidatura di Berlusconi, se sostenuta con compattezza da Fi, Lega e Fdi e dagli altri gruppi della coalizione, potrebbe trovare delle sponde per arrivare ai 505 grandi elettori necessari per salire al Quirinale dalla quarta votazione in poi. «È un'ipotesi che prendiamo seriamente in considerazione, ma non abbiamo da soli i numeri e bisogna cercare delle convergenze», spiega la presidente di Fdi a Corriere.it riguardo l'ipotesi della corsa al Colle del leader di Fi. Meloni parla di «una grande occasione» per il centrodestra, annuncia un incontro dei capi dei partiti dello schieramento «ci dobbiamo vedere nei prossimi giorni», dice. Per non sprecare l'occasione, in un Parlamento frammentato come non mai, c'è bisogno di quell'«estrema compattezza» chiesta dalla presidente di Fdi ai partner della coalizione. «Riteniamo che in questa fase il centrodestra abbia i numeri per contare e facciamo le nostre proposte, non credo ci si debba ritrovare tutti su un presidente della Repubblica che arriva dalla sinistra», aggiunge Meloni, a capo di uno dei partiti del centrodestra, che se unito è maggioranza relativa nell'attuale Parlamento. La stessa leader di Fdi, negli scorsi giorni, aveva tracciato da Atreju l'identikit di un presidente «patriota», sottolineando che Berlusconi corrisponde a questo profilo. Quindi chiarisce ancora il senso dell'aggettivo: «Significa avere una persona che abbia a cuore e come priorità la difesa della sovranità». Dal centrodestra Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e animatore di Coraggio Italia insieme al governatore ligure Giovanni Toti, annuncia: «Se il prossimo presidente della Repubblica non dovesse essere Draghi, noi andremmo sicuramente su Silvio Berlusconi». «Nessuno può tenere in piedi una maggioranza così eterogenea se non Draghi, senza Draghi non si può andare avanti con questo governo», ammonisce il numero due di Fi Antonio Tajani, che avverte sul rischio del voto anticipato: «Se saltasse il garante di questo governo sarebbe inevitabile andare al voto. Si dovrebbe affrontare una lunga campagna elettorale in un clima di instabilità, forse sarebbe meglio andare al voto nel 2023».

Su Draghi al Quirinale è eloquente il risultato di un report realizzato da Sociometrica e Format Research per l'Associazione Libertà Eguale. Secondo la ricerca il 70% degli intervistati vorrebbe ancora l'ex Bce a Palazzo Chigi. In serata invece, a Montecitorio durante la presentazione del libro del giurista Tommaso Greco «la legge della fiducia», Giuseppe Conte e Enrico Letta provano a disinnescare le ambizioni del centrodestra. I due leader giallorossi auspicano un capo dello Stato eletto a larga maggioranza nelle prime votazioni.

«Chi tenta l'operazione alla Leone con un presidente eletto con 505 voti non ha capito in che tempo è il nostro Paese, cosa stiamo vivendo e quali sono gli atti di responsabilità che le forze politiche devono assumersi», attacca Letta, che aggiunge di aver apprezzato le parole di «grande responsabilità» di Conte. Il presidente del M5s spera in un «risultato che sia il più ampio e condiviso tra tutte le forze politiche». Ma prende in considerazione anche l'idea di una proposta comune con il Pd: «Non la escludo affatto».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica