Coronavirus

Dalla "colpa degli altri" agli hacker: le ridicole scuse dei 5 Stelle per il flop

I grillini tentano di minimizzare, il ministro Catalfo: "Attacchi importanti, l'istituto ha retto". Ma Anonymous li sbugiarda

Dalla "colpa degli altri" agli hacker: le ridicole scuse dei 5 Stelle per il flop

Dopo il giallo, il mistero. Alimentato dagli stessi che invece dovrebbero fare chiarezza su quanto accaduto mercoledì, e in misura minore ieri, al sito dell'Inps. Con migliaia di lavoratori autonomi che si sono trovati di fronte a un portale in tilt, tra dati personali sensibili divulgati e scambi di persona. Niente scuse agli utenti da parte del governo, ma solo l'evocazione dello spettro di un attacco hacker. Senza nessuna prova a supporto e nemmeno una rivendicazione di qualche pirata informatico. Laura Castelli, viceministro dell'Economia in quota M5s, di buon mattino a Omnibus su La7 ci prova con la cara vecchia teoria grillina che prevede che sia sempre colpa «di quelli che c'erano prima». «Oggi stiamo vivendo quello che non è stato fatto per dieci anni - si giustifica - noi quando siamo entrati all'Inps abbiamo trovato un istituto che non aveva un responsabile dell'It, cioè chi gestisce la parte informatica». E aggiunge: «Purtroppo per anni non si è guardato avanti e noi ce la stiamo mettendo tutta per recuperare quello che mancava, quando siamo entrati all'Inps abbiamo trovato qualche cosa che andava migliorato». Tralasciando di dire che Pasquale Tridico è alla guida dell'Istituto da più di un anno. Scelto proprio dal M5s che gli aveva offerto in precedenza la poltrona di ministro del Lavoro nel governo con la Lega (incarico poi andato a Luigi Di Maio) per poi affidargli il ruolo di super - consulente di Di Maio sul reddito di cittadinanza.

Nelle stesse ore il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, del M5s e tra i primi sponsor di Tridico a partire dal 2013, torna sul complotto dell'attacco hacker, anticipato senza fornire ulteriori dettagli mercoledì sia dal premier Giuseppe Conte sia dal numero uno dell'Inps. «Il presidente dell'Inps ha già spiegato che il sito ha subito diversi attacchi - precisa - e per questo è stato messo in sicurezza per alcune ore, alla riapertura le domande sono continuate ad arrivare, sino alla mezzanotte di giovedì il sito ha subito un ulteriore attacco molto importante ma è riuscito comunque a rimanere in piedi». Ed ecco i ringraziamenti a Tridico «che in questo periodo ha lavorato giorno e notte per affrontare un'emergenza che è fuori dalla quotidianità e mettere su delle procedure che riguardano e che arriveranno a milioni di cittadini italiani». Inoltre, sottolinea Catalfo: «L'Inps ha messo su anche degli strumenti informatici nuovi e lo ha fatto in pochissimo tempo».

Intanto è buio pesto sulle circostanze e i particolari del presunto hackeraggio avvenuto durante la presentazione delle domande per il bonus di 600 euro agli autonomi. Un'ipotesi che desta dubbi tra i principali esperti italiani di cybersicurezza. E dopo lo sberleffo di mercoledì sera, il collettivo di hacker Anonymous Italia smentisce di nuovo l'Inps e il governo. Altri due tweet. In uno, menzionando l'ente di previdenza sociale e il premier Conte, scrivono: «Se siete incompetenti e incapaci non potete fare scaricabarile!! E andate a vedervi che vuol dire la parola hacker!!!». E un secondo cinguettio: «Allora: quando è iniziata questa pandemia abbiamo fermato le nostre attività per rispetto di tutti! Adesso ci danno la colpa per le loro incompetenze. Detto questo, riprenderemo i nostri attacchi così almeno non dovranno darci la colpa per nulla!!».

Gli hashtag in coda al messaggio sono #Rispetto, #M****, #Incapaci.

Commenti