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Comitato stragi, rimosso De Pasquale

Il dirigente punito per avere acquisito il Fondo Rauti. Poteri a Draghi

Comitato stragi, rimosso De Pasquale

Passerà direttamente alla presidenza del Consiglio la guida del Comitato per la desecretazione degli atti riguardanti le stragi. Lo ha annunciato Mario Draghi ai familiari delle vittime, ricevuti ieri a Palazzo Chigi. Il premier ha reso noto che intende seguire personalmente la questione e incaricherà il segretario generale Roberto Chieppa di presiedere il comitato. Le associazioni delle vittime dopo l'incontro si sono dichiarate «molto soddisfatte» anche in relazione al fatto che la guida del comitato non spetterà più al direttore dell'archivio di Stato, Andrea De Pasquale, da loro criticato nei mesi scorsi per la gestione del fondo Rauti (da direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma).

Comprensibile la soddisfazione generale per l'impegno diretto della presidenza del Consiglio «alla ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese». Più discutibile l'accanimento contro De Pasquale, secondo alcuni colpevole di aver comunicato male l'acquisizione dell'archivio del fu segretario del Movimento sociale nel novembre dell'anno scorso. Per i critici, la figura politica di Rauti non fu descritta come si sarebbe dovuto, né contestualizzata. A dar fastidio fu soprattutto la definizione di «statista» attribuita a Rauti in un comunicato e il coinvolgimento nell'evento della famiglia, a cui si doveva la donazione. L'importanza del fondo, ricchissimo, non è stata però messa in discussione da nessuno. Del resto è uno spaccato fondamentale di un'intera stagione politica. Come del resto il curriculum di De Pasquale è anch'esso ben difficile da mettere in discussione. Dottorato di ricerca in Storia del Libro alla École Pratique des Hautes Études di Parigi. Un diploma di specializzazione in storia all'Université de Nice Sophia-Antipolis e un altro di specializzazione di bibliotecario ottenuto alla Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari della Sapienza di Roma. È entrato al ministero dei Beni Culturali nel 2007, prima di diventare direttore della Nazionale Centrale nel 2014 ha diretto svariate biblioteche di alto livello. E nessuno pare abbia fatto caso alle spiegazioni sui fatti fornite allora dal ministro Franceschini (un noto fan di Rauti?) che, de facto, rendevano chiaro come De Pasquale avesse nulla a che fare con il comunicato del ministero con lo «statista» incriminato.

Alla fine pare che per molti conti più uno scivolone (si scivola sempre e solo a destra sia chiaro) presunto che le garanzie di un ministro o un curriculum specchiato.

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