Farinetti scopre che il sindacato non è più Fico

Ma quanto è Fico essere capitalisti di sinistra e scoprire - buoni ultimi, ma sempre meglio tardi che mai - che i sindacati talvolta sono vagamente antidiluviani?

Farinetti scopre che il sindacato non è più Fico
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Ma quanto è Fico essere capitalisti di sinistra e scoprire - buoni ultimi, ma sempre meglio tardi che mai - che i sindacati talvolta sono vagamente antidiluviani? Chiedete a Oscar Farinetti, ne sa qualcosa. L'ex patron di Eataly, icona della sinistra chicchissima, alfiere del km zero e pretoriano del gastronomicamente corretto (venduto a peso d'oro...) è inciampato in una bega sindacale. Ricapitoliamo: l'Oscar del food (guai a chiamarlo cibo) nel 2017 inaugura «Fico», un parco alimentare alle porte di Bologna. Ed è tutto un battere le mani, un fremito di piedini per l'ultima trovata del visionario imprenditore, del re Mida che trasforma tutto in oro e poi risciacqua la coscienza della sinistra pauperista in otri di Barolo rigorosamente bio. Solo che Fico non è poi così fico e nel giro di un lustro si trasforma in un flop, nonostante il megafono della stampa amica, gli aiuti della Regione e delle cooperative. Gli ingredienti della ricetta parevano esserci tutti, ma all'intingolo manca la componente più preziosa: i clienti. La Disneyland dei culatelli non convince e non ingrana, così, pochi giorni fa, Farinetti annuncia la chiusura del gioiello emiliano che doveva sublimare il metodo Eataly (impero claudicante del quale nel frattempo ha sbolognato la maggioranza societaria a un fondo d'investimento). Farinetti annuncia la serrata, ma promette un rilancio: «Il 31 dicembre chiudo Fico per riaprirlo in aprile ancora più bello: si chiamerà Grand tour Italia». E iniziano le grane. Perché Fico non è solo un'idea patinata e raffinata del mondo agroalimentare, ma è anche e soprattutto un posto di lavoro. Così l'imprenditore di sinistra, geniale e illuminato, all'improvviso, si trova a fare i conti con la realtà. E con il sindacato. Cgil, Cisl e Uil attaccano il patron e si definiscono «sconcertati» dalle sue parole e da un progetto di rinnovamento del parco che sarebbe stato notevolmente ridimensionato. La proprietà non si fa attendere e replica tramite l'ad di Fico, Piero Bagnasco, che attacca i sindacati ad alzo zero: «Bisognerebbe piantarla di fare i gufi».

Ma va? Nulla di nuovo sotto il sole, ma un bello choc per l'orticello progressista. Chissà perché a sinistra fanno tutti gli amici della Cgil, ma con le aziende degli altri... Ora l'imprenditore partigiano ha scoperto che il sindacato non è così Fico.

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