La Commissione europea ha presentato una proposta che prevede di imporre agli Stati membri un minimo di tre mesi di detenzione per i migranti irregolari per evitare fughe e facilitare i rimpatri. La proposta è contenuta nell'ultimo pacchetto sull'immigrazione presentato in occasione del discorso sullo Stato dell'Unione che il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha pronunciato durante la plenaria del Parlamento.
La Commissione punta a una revisione mirata della direttiva rimpatri per contribuire a accelerare le procedure, impedire le fughe e i movimenti secondari irregolari e aumentare il numero di rimpatri effettivi. L'esecutivo comunitario propone di introdurre una nuova "procedura di frontiera" per fare in modo che, se la domanda d'asilo è respinta, il migrante venga direttamente indirizzato verso una procedura di rimpatrio semplificata, senza applicazione del periodo per la partenza volontaria e con termini abbreviati per il ricorso. P
er evitare ritardi, la decisione di rimpatrio dovrà essere emanata contemporaneamente alla decisione che pone fine al soggiorno regolare o immediatamente dopo. Nel caso dei richiedenti asilo respinti dovrebbe essere fissato un termine comune di 5 giorni al massimo per la presentazione di un ricorso.
Per le persone sottoposte a procedura di rimpatrio dovrebbe essere introdotto l'obbligo di cooperare, anche ai fini della verifica dell'identità e dell'ottenimento dei documenti di viaggio. Gli Stati membri dovranno anche varare programmi di rimpatrio volontari. La proposta include la fissazione di criteri comuni per appurare il rischio di fuga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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