Il ritorno di Porro: "Virus è sempre più multimediale"

Il conduttore: "La nuova piazza è quella virtuale, tutto passa dalla rete"

Il ritorno di Porro: "Virus è sempre più multimediale"

Milano - E dire che qualcuno dava per morenti i talk show di politica. Appena cominciata la stagione, già si scatena il putiferio. I riscontri avuti dalla presenza dei Casamonica a Porta a porta , al di là di come la si pensi sull'opportunità di invitarli, dimostra che il pubblico ha fame di approfondimento, tanto che la puntata di martedì del programma di Raiuno ha realizzato più share di quella della sera prima con ospite Renzi. In questa settimana stanno ripartendo tutti i talk più noti. Stasera tocca a Virus di Raidue, condotto da Nicola Porro, vice direttore del Giornale . E non si può che partire dalle ultime polemiche. «Vespa? Ha fatto benissimo a ospitare i Casamonica. Ha semplicemente fatto il suo mestiere e non si capiscono proprio le ragioni della polemica. Che dovremmo fare: intervistare Cappuccetto Rosso?».

Il neo direttore Rai Campo Dall'Orto in una recente intervista ha però tratteggiato un suo modello di talk che pare andare in direzione opposta: «Fare informazione per permettere a chi sta guardando non di indignarsi o di eccitarsi ma di imparare qualcosa in più...»

«Il direttore ha chiesto di fare programmi dove si confrontano idee diverse e proposte in maniera comprensibile, dove si sollevano dubbi e dove ci siano poche persone che parlano senza urlarsi addosso. Non mi pare proprio che Porta a porta sia lontano da questo modello».

E neppure «Virus»...

«Quando mi hanno affidato il programma, mi hanno chiesto (oltre a fornire un punto di vista diverso dagli altri talk) di seguire esattamente queste linee guida, cosa che mi pare abbiamo cercato di fare. Scelte che avrebbero potuto anche essere penalizzanti. È sempre stato più facile e di immediato riscontro inscenare liti tra opposte fazioni».

A proposito di modelli, questo sarà il primo anno (da molti a questa parte) senza il talk di Santoro, l'inventore del genere (e del microfono aperto alla piazza)...

«Io ho scelto e chiesto fortemente di essere collocato nello spazio di Raidue (al giovedì) che è stato suo per molto tempo. E sono ancora più convinto che sia stata una decisione che ci ha premiato, come risultati d'ascolto e anche come ringiovanimento del pubblico. Oggi la piazza non è più quella in cui Santoro mandava i suoi inviati, ma è quella virtuale, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Il contagio delle idee, la nostra missione, passa obbligatoriamente attraverso la rete. E lavoriamo per essere sempre più multimediali».

In pratica?

«Esperimenti come Retrovirus . Una sorta di garage, visibile in streaming poco prima dell'inizio del programma, dalle 21 alle 21,15, che mostra me e la redazione all'opera mentre prepariamo la trasmissione, scegliamo i video, discutiamo...

Altre novità?

«Oltre al corpo a corpo tra due politici, inauguriamo quello dedicato a un tema importante di cronaca in cui si confrontano due protagonisti del fatto. Ci sarà poi un personaggio segreto che svelerà i misteri dei palazzi della politica e del Vaticano».

Temi e ospiti di stasera?

«La puntata è dedicata al Colore dei soldi .

In studio i presidenti delle Regioni Lombardia e Puglia, Maroni e Emiliano, che si confronteranno sul business dell'immigrazione. In collegamento il sottosegretario all'Agricoltura, Giuseppe Castiglione, coinvolto nell'inchiesta Mafia Capitale, e il sindaco di Messina, Renato Accorinti».

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