Roma - Paura della strana coppia Salvini-Di Maio? «Noi non abbiamo paura di nessuno». Non è proprio una benedizione ma nemmeno una scomunica quella dei vescovi italiani nei confronti dell'asse tra Lega e M5s. Semmai, un via libera condizionato. «Io non temo nulla - dice il presidente della Cei Gualtiero Bassetti - perché noi abbiamo parlato con estrema chiarezza di bene comune e abbiamo detto quali punti ci stanno a cuore, che sono il bene della gente, di tutta la gente. Quindi, ripeto, non abbiamo nulla da temere da nessuno, ma ci mettiamo in collaborazione con tutti coloro a cui veramente interessano questi temi di fondo». E sul dialogo tra le istituzioni e la Chiesa, «questo è tutto da vedere, io non posso che fare gli auguri ai nuovi presidenti che rispettino fino in fondo il loro ruolo».
Oggi intanto, con la costituzione ufficiale dei gruppi parlamentari, riprende la lenta marcia di avvicinamento verso un nuovo governo: i deputati e i senatori dei partiti dovranno infatti scegliere i loro capigruppo. Entro giovedì andranno poi completati gli uffici di presidenza delle due Camere. Si tratta in tutto di otto vicepresidenti, sei questori e sedici segretari d'aula, che saranno ripartiti a seconda della consistenza delle varie forze politiche e che verranno votati dalle assemblee.
Breve pausa pasquale, quattro giorni, necessari per perfezionare eventuali intese e presentarsi davanti al capo dello Stato con le carte in regola. Sergio Mattarella ha già fatto sapere che chiederà indicazioni sui programmi, sui numeri di maggioranza, sugli uomini e anche sugli impegni economici e internazionali dell'Italia. Le consultazioni partiranno martedì prossimo, 3 aprile. I primi a salire al Colle saranno il capo dello Stato emerito Giorgio Napolitano e i due neo presidenti delle Camere, Maria Elisabetta Casellati e Roberto Fico. Nei giorni successivi toccherà, in ordine crescente, ai gruppi parlamentari sfilare nello Studio alla Vetrata del Quirinale. Il centrodestra si presenterà insieme? Al termine del primo giro Mattarella potrebbe prendersi un fine settimana di riflessione per poi, se la situazione sarà più chiara, conferire un incarico esplorativo. O magari, in caso di stallo, riterrà opportuno approfondire le sue indagini e organizzare un secondo giro d'orizzonte.
Dal Colle non si sbilanciano in pronostici. «La parola è ancora ai partiti», quindi si vedrà giorno per giorno. «Il presidente avrà molto da lavorare, auguri», prevede Maurizio Gasparri. L'unico punto fermo è un adempimento collaterale ma piuttosto importante, e cioè la scadenza del Def.
Mercoledì 10 aprile il Consiglio dei ministri varerà il Documento economico e finanziario, l'ossatura della legge di stabilità che, entro la fine del mese, il Parlamento dovrà approvare a maggioranza assoluta e poi spedire a Bruxelles. E la domanda è: siamo sicuri che per il 10 aprile ci sarà una maggioranza?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.