Conte attacca le opposizioni: "È grave parlare di un altro lockdown"

Il premier interviene alla Camera e se la prende con le opposizioni: "È falso e grave dire che ci sarà una nuova serrata"

Conte attacca le opposizioni: "È grave parlare di un altro lockdown"

All’indomani delle comunicazioni sullo stato di emergenza in Senato – dove la proroga dell’allerta fino al 15 ottobre è stata approvata con 157 voti a favore - Giuseppe Conte fa il bis nell’aula di Montecitorio. Il presidente del Consiglio ha parlato per una manciata di minuti, prima di lasciare spazio al dibattito in aula, al quale seguiranno le dichiarazioni di voto e la votazione sulle risoluzioni della maggioranza.

Quello del premier non è stato un intervento privo di polemiche e di affondi nei confronti dell’opposizione, che ha duramente criticato l’esecutivo giallorosso per aver prorogato lo stato di emergenza per altri due mesi e mezzo.

"Ricordo che la dichiarazione dello stato di emergenza, ma questa cosa a quanto sentito da una parte degli interventi ieri in Senato purtroppo sembra ancora sfuggire, è prevista dal Codice di protezione civile, una fonte di rango primario di carattere generale la cui legittimità è stata positivamente vagliata dalla Corte Costituzionale", ha precisato il sedicente avvocato del popolo, che dunque ha aggiunto: "Senza la proroga dello stato di emergenza vedrebbe a cessare le proprie funzioni anche il comitato tecnico-scientifico, che in questi mesi ha svolto un ruolo importante nel sostenere e motivare con evidenze scientifiche, sempre che sia dia importanza alle evidenze scientifiche".

Quindi è arrivato un vero e proprio attacco frontale all’opposizione, in particolare a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini, che nella giornata di ieri si sono detti sgomenti per la decisione di Palazzo Chigi e dell’intero governo, appellandosi anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

I leader di Fratelli d’Italia e della Lega hanno parlato di "deriva liberticida". Questo, per esempio, il commento di Meloni: "Sono scioccata. Conte sta sostenendo ora al Senato che senza lo stato di emergenza il Governo non è in grado di fare normalissimi decreti, decreti legge, ordinanze. Questa è una grossolana menzogna e una pericolosissima deriva liberticida. Dove vuole arrivare il governo?".

Ecco, oggi nell’emiciclo Conte ha voluto polemizzare con loro, dicendo che chi parla di deriva liberticida dice una "cosa grave e falsa, che non ha alcuna corrispondenza nella realtà". "La proroga viene decisa – ha proseguito il premier - non certo perché si vuole fare un uso strumentale per atteggiamento liberticida, reprimere il dissenso o ridurre la popolazione in uno stato di soggezione".

E non è tutto, visto che il sedicente avvocato del popolo ha così chiosato: "Quindi non si faccia confusione davanti alla popolazione, c'è qualcuno che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi il ritorno al lockdown, non è affatto così. La proroga dello stato di emergenza, se tiriamo via le polemiche e le posizioni ideologiche, è una scelta obbligata basata su motivazioni tecniche".

Nelle prossime ore, dopo il dibattito tuttora in corso, è atteso il responso

dell'aula di Montecitorio, ma visti i numeri dell'asse giallorosso alla Camera il via libera alla risoluzione unitaria della maggioranza sulla proroga dello stato di emergenza sanitaria dovrebbe essere solo una formalità.

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