"Il coronavirus è un nemico invisibile, non conosce confini e come il vento soffia e va dove vuole…". È un passaggio del discorso di Giuseppe Conte nell'emiciclo vuoto o pieno a metà (dipende dai punti di vista) in occasione dell'informativa sull'emergenza sanitaria nazionale causa pandemia di Covid-19.
Se vogliamo, è un passaggio chiave. Che sembra – e forse è – un tentativo di cavarsi dall'impicco, di non prendersi tutta la responsabilità sull'andamento del contagio. Insomma, con quelle parole il presidente del Consiglio sembra lavarsene le mani, alla Ponzio Pilato. Così fosse, non è certo cosa che ci si aspetta dal presidente del Consiglio, dall'uomo che sta guidano il governo e con esso il Paese in questa crisi tanto storica quanto grave.
"Siamo nel mezzo di una sfida che noi e le generazioni a noi più prossime non abbiamo mai immaginato di dover affrontare. È una prova durissima che proviene da fattori esogeni per i quali non possiamo imputarci nulla: questo virus è un nemico invisibile, non conosce confini è come il vento, soffia dove vuole", sostiene l'inquilino di Palazzo Chigi, che quindi dice di non impuntarsi niente. Proseguendo, il sedicente avvocato del popolo dichiara: "Quel che sta a noi è continuare ad affrontare questa sfida con coraggio, determinazione, responsabilità".
Continuando nel suo discorso all'aula del Senato della Repubblica, Conte ha teso la mano verso le opposizioni, promettendo maggior confronto con i partiti d'opposizione quando nei prossimi giorni ci di dovrà risedere al tavolo e, molto probabilmente, prorogare con un nuovo decreto d'urgenza le misure di contenimento, molte delle quali scadono in data 3 aprile.
Il premier, inoltre, ha reso noto che l'esecutivo è pronto a rinforzare gli stanziamenti previsti dal "Cura Italia", con ulteriori 25 miliardi di euro ("almeno", dice), così da intervenire in modo ficcante a favore delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie. Dunque, nel prosieguo del suo intervento nell'emiciclo di Palazzo Madama, il presidente del Consiglio (che ha inviato una lettera al Nord Italia) prova a sferzare l'Unione Europea nel suo complesso, nella speranza di ottenere maggiore solidarietà dai Paesi membri: "Questa contro il coronavirus è una battaglia che in Europa si vince tutti insieme, altrimenti a perdere saremo tutti. Ribadirò questa posizione fra qualche ora, ad una video conferenza a livello di G20 e poi al vertice del Consiglio europeo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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