La prima mossa dei giallorossi? Gentiloni commissario europeo

Per l'ex premier pronto un portafoglio di peso, tra Commercio e Concorrenza. Così il governo giallorosso risana i rapporti con l'Europa

La prima mossa dei giallorossi? Gentiloni commissario europeo

"Sono orgoglioso dell'incarico ricevuto". Così, Paolo Gentiloni ha commentato la nomina a commissario europeo per l'Italia, fatta dal premier Giuseppe Conte, che ieri sera ne ha dato comunicazione a Bruxelles.

"Ringrazio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per l'incarico conferito. È una responsabilità che mi onora. Cercherò con tutte le forze e con il mio lavoro di contribuire a una nuova stagione positiva per l'Italia e per l'Europa", ha dichiarato l'ex premier, subito dopo la notizia della nomina. "Amo l'Italia e l'Europa e sono orgoglioso dell'incarico ricevuto. Ora al lavoro per una stagione migliore", ha scritto su Twitte l'ex premier.

La carriera politica di Gentiloni

Inizialmente parte della sinistra extraparlamentare, Paolo Gentiloni fu tra i fondatori del Manifesto e iniziò a scrivere su diversi periodici, fino a quando nel 1990 divenne giornalista professionista. La sua carriera politica inizia quando, diventato amico di Francesco Rutello, sindaco di Roma, diventa il suo portavoce. Dopo essere stato assessore al Giubileo e al Turismo, nel 2001 si candida alle elezioni politiche e diventa deputato di Democrazia è Liberta - La Margherita.

Nel 2006 viene scelto come ministro delle Comunicazioni dal governo Prodi, nel 2007 è uno dei promotori del Partito Democratico e nel 2008 entra a far parte della commissione sui servizi radiotelevisivi e della IX commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni). Nel 2013 è confermato come deputato e l'anno successivo viene scelto da Matteo Renzi, allora capo del governo, come ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dopo le dimissioni di Renzi, nel 2016, Paolo Gentiloni diventa presidente del Consiglio, carica che ricoprirà fino al 2018.

La nomina a commissario Ue

La scelta dell'ex premier come candidato alla Commissione europea significa ambire a un portafoglio di un certo peso, tanto che sarebbero destinati a Gentiloni il Commercio o la Concorrenza. E potrebbe anche essere nominato come vicepresidente. La nomina di Gentiloni e il fatto che il Pd abbia puntato sui posti in Europa, probabilmente tralasciando alcuni Ministeri di peso a livello nazionale, la dice lunga sull'immagine che l'Italia vuole dare di sé in Europa. Il governo giallorosso vorrebbe, così, cambiare il proprio posto all'interno dell'Unione e risanare i rapporti con Bruxelles. Infatti, oltre all'ex premier, altri membri Pd sono deputati a questo compito: oltre al presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, ci sono il neo ministro dell'Economia ed europarlamentare Roberto Gualtieri e quello per gli Affari europei Enzo amendola.

Le reazioni alla nomina

Entusiasti della scelta di Conte si sono mostrati i compagni piddini di Gentiloni. "In bocca al lupo a Paolo Gentiloni designato Commissario Europeo. Un convinto europeista e patriottico. Farà bene, aiuterà a cambiare in meglio l'Europa, terrà alto l'onore dell'Italia", ha scritto su Twitter l'ex segretario del partito Maurizio Martina. Stessi toni anche dal segretario del Pd Lazio: "Paolo Gentiloni commissario nella nuova squadra della Commissione europea è una designazione top per l'Italia e un orgoglio per Roma". E i complimenti sono arrivati anche da Matteo Renzi: "Il fatto che l'Italia sia rappresentata in Commissione Europea non da un sovranista, come sembrava fino a un mese fa, ma da Paolo Gentiloniè un'ottima notizia per l'Italia. E per l'Europa. Buon lavoro", scrive.

Non sono dello stesso avviso i membri delle forze di opposizione, tra cui spicca Giorgia Meloni, che cinguetta su Twitter: "I cittadini li hanno cacciati dalla porta con le elezioni, il M5s li fa rientrare dalla finestra con l'inciucio".

Ma a sorprendere sono le reazioni di alcuni mebri degli alleati di governo. Si rammaricano della scelta, infatti, alcuni grillini, tra cui Andrea Colletti, che sostiene come l'indicazione di Gentiloni sia "il primo errore del nuovo governo", aggiungendo: "Purtroppo non è una scelta del Parlamento ma spero che i nostri ci spieghino il perché di tale decisione e cosa non ha funzionato negli accordi".

Contro la nomina anche il consigliere 5 Stelle della Regione Lazio, che all'AdnKronos ha dichiarato: "È il vecchio che torna. È stata una spartizione di poltrone". Sembra che il Movimento guidato da Luigi Di Maio stia già scricchiolando, facendo sentire i primi malcontenti.

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