Giuseppe Conte ai suoi ha imposto il silenzio stampa. La commanda delle bocche cucite è un obbligo in questi momenti concitati di consultazioni con Sergio Mattarella durante le quali si sta discutendo il futuro dell'Italia. Le parole di Matteo Renzi hanno quasi messo definitivamente fuori dalla porta Giuseppe Conte, che ora vede il terzo mandato lontanissimo. L'orientamento per il presidente del Consiglio dimissionario, infatti, è già quello delle elezioni. L'avvocato pugliese si sta già preparando alla campagna elettorale e sta pianificando con i suoi una strategia all'americana, che suona quasi come una minaccia per gli italiani.
"Andrò casa per casa, girerò tutta l'Italia. Raccoglieremo i fondi, anche solo un euro a cittadino, e faremo una bellissima, lunghissima campagna elettorale", pare ripeta come un mantra negli ultimi giorni a Palazzo Chigi. Il Corriere della sera ha rivelato che il Giuseppe Conte sarebbe ormai orientato alle elezioni, confortato in questa presa di coscienza dalla direzione presa dalle diverse fronte del Movimento 5 Stelle. I grillini al momento non vedono altre strade se non il Conte Ter e le elezioni e siccome la prima sembra ormai un vicolo cieco, Giuseppe Conte orienta già i suoi pensieri alla seconda ipotesi. D'altronde, anche i numeri in Senato dicono che la possibilità di terzo mandato è sempre più distante. Il premier dimissionario non ha trovato un numero adeguato di responsabili pronti a supportarlo, il gruppo parlamentare degli europeisti conta al momento un manipolo di senatori non sufficiente a garantire a Giuseppe Conte una solida base per il futuro.
Il Corsera rivela anche che dopo quanto accaduto con Luigi Vitali, che nel giro di 12 ore ha annunciato la sua uscita da Forza Italia per supportare il premier dimissionario, per poi fare dietrofront e tornare all'ovile, Giuseppe Conte si sia anche arreso all'evidenza che per quanto possa cercarli, i responsabili sono finiti. Non ne troverà abbastanza per il Conte Ter e quindi la sua esperienza a Palazzo Chigi per il momento può dirsi conclusa. Ha tentato un ultimo affondo ieri, telefonando a Matteo Renzi prima che il leader di Italia viva parlasse con Mattarella, ma i toni non sono stati concilianti e l'ex sindaco di Firenze ha chiaramente detto al presidente della Repubblica che Iv non appoggerà il terzo mandato di Giuseppe Conte. "Non sono stato io a volere la rottura. Io questa crisi l'ho subita e tutte le mie mosse, compresa la ricerca dei voti in Senato, sono state in difesa", direbbe a tutti il premier dimissionario secondo il Corsera.
Ora è convinto che Renzi voglia solo la sua testa e nonostante i suoi voti gli servano per raggiungere la maggioranza assoluta, il suo timore è quello di non poter contare su un alleato affidabile, che appena ne ha la possibilità potrebbe fargli lo sgambetto. Giuseppe Conte può comunque contare ancora sull'appoggio dei leader del Movimento 5 Stelle, che al momento in Parlamento sono il gruppo maggiormente rappresentato. La sua idea di una campagna elettorale all'americana in lungo e in largo per il Paese in questo momento sembra essere il progetto principe dei pensieri di Giuseppe Conte, che si è già fatto i suoi calcoli. Se la crisi si risolverà con un governo istituzionale, per lui non sarà un problema. Questo gli consentirà di organizzare al meglio la sua lista, che oggi i sondaggi premiano con circa il 15% dei consensi.
Il premier dimissionario è convinto di poter essere il candidato dell'alleanza giallorossa e di poter ottenere i favori di Zingaretti, Grillo e Di Battista in caso di elezioni, nonostante la sua lista andrebbe a erodere proprio i loro partiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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