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Conte ora si blinda e smentisce il rimpasto: "Avanti fino al 2023"

Dopo il voto il premier rilancia l'azione di governo: "Andiamo avanti con il programma. Rimpasto? Nessuno me lo ha chiesto..."

Conte ora si blinda e smentisce il rimpasto: "Avanti fino al 2023"

"Nessuno mi ha chiesto il rimpasto". Così Giuseppe Conte smentisce possibili cambiamenti nella squadra di governo. Non solo, ora il premier rilancia l’azione dell’esecutivo giallorosso, assicurando la volontà della sua maggioranza di andare avanti con l’agenda di governo, a partire dalla riforma fiscale, che dovrebbe essere delineata nei prossimi mesi: "Siamo al lavoro per una riforma del Fisco che ci permetta di arrivare ad un sistema più equo ed efficiente, è questo il momento di agire".

Insomma, nessun rimpasto all’orizzonte. Il presidente del Consiglio, chiamato a mediare tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, assicura la comunione di intenti all’interno della maggioranza, cercando così di mascherare gli attriti e le velleità dei dem di Nicola Zingaretti. "La squadra di governo lavora su temi e strumenti per rilanciare e innovare il Paese, per renderlo più equo e inclusivo. Il rimpasto è una formula logora che rinvia all'esperienza dei governi del passato e di cui non avverto alcuna nostalgia. Ho una squadra che sta lavorando con concentrazione ed efficienza e mi ritengo pienamente soddisfatto. E in ogni caso do un'altra notizia: nessuno me lo ha chiesto", le sue parole rilasciate a La Stampa.

Il prossimo appuntamento chiave per il Conte-bis è il duplice bivio rappresentato dai 209 miliardi del Recovery Fund e dal Fondo salva-Stati. Sul Mes – tema molto caro al Partito Democratico, in pressing sul premier e sugli alleati per arrivare all’attivazione del Fondo – l’inquilino di Palazzo Chigi dice di non accettare veti: "Dobbiamo proseguire con un approccio pragmatico e valutare insieme se vi è un fabbisogno di risorse aggiuntive. In caso positivo esamineremo gli strumenti di finanziamento a disposizione, pubblicamente, coinvolgendo il Parlamento". Rimane però da risolvere l'impasse tra Pd e M5s, che sul Mes la pensano in modo diametralmente opposto.

Nella chiacchierata con il quotidiano di Torino il sedicente avvocato del popolo parla anche del proprio futuro, smentendo le voci sulle sue aspirazioni di diventare il nuovo leader del Movimento 5 Stelle e di pensare anche, in futuro, di correre per il Colle per il post Sergio Mattarella. "Per quanto mi riguarda, l'impegno di governo è assorbente e richiede la mia massima concentrazione", dichiara, cercando appunto di allontanare i rumors sulle velleità di arrivare alla leadership pentastellata.

Lo stesso, dice, vale per i discorsi sul Quirinale. Nella chiacchierata con il direttore Massimo Giannini, infatti, Conte si dice interessato unicamente a dove sarà l’Italia nel 2023, quando scadrà la diciottesima legislatura. "Non partecipo ad altri giochi, non concorro ad altri incarichi.

Se riusciremo a rendere il Paese più veloce, più moderno, più verde, più digitale, se riusciremo a ridurre disuguaglianze e divari territoriali, potrò guardare con soddisfazione al lavoro svolto", chiosa in ultima battuta il premier.

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