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Coronavirus, dai bonus in busta paga ai voucher alle famiglie Ecco cosa cambia ora

Per sostenere l’economia in questa fase di emergenza il governo punta 25 miliardi. Nel decreto: stop ai licenziamenti per due mesi e 600 euro per gli autonomi

Coronavirus, dai bonus in busta paga ai voucher alle famiglie Ecco cosa cambia ora

Dopo ritardi e discussioni interne è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al cosiddetto decreto "Cura Italia". Un provvedimento con interventi di sostegno per famiglie, imprese e lavoratori. Un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi. Finanziamenti mobilitati per 350 miliardi. Tra le misure: stop ai licenziamenti per due mesi. Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori. Mentre agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 600 euro per il mese di marzo. E poi ancora sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche alle partite Iva, senza necessità di presentare l’Isee. Ma vediamo i provvedimenti nel dettaglio.

Iva congelata

L’obiettivo è garantire liquidità a famiglie e aziende che da giorni devono fare i conti con questa emergenza sanitaria. Il primo passo in questa direzione prevede che tutti gli adempimenti fiscali e contributivi in scadenza oggi 16 marzo siano sospesi per tutti i contribuenti. L’appuntamento è rinviato a venerdì 20 marzo. Faranno eccezione, però, imprese, autonomi e professionisti che sono sotto i 2 milioni di ricavi. Per loro l’appuntamento alla cassa per saldare le ritenute, l’Iva annuale e mensile, nonché i contributi previdenziali e quelli Inail è rinviato al 31 maggio. Con pagamento in unica soluzione o comunque rateizzabile in 5 rate. Il decreto rinvia poi al 30 giugno anche tutti gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e diversi dall'effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale che ricadono dall’8 marzo al 31 maggio 2020. È il caso, ad esempio, della dichiarazione annuale Iva. Restano esclusi dal rinvio le comunicazioni dei dati relativi al 730 precompilato come quelle degli oneri detraibili in scadenza il 31 marzo.

Congedi genitori

Misure a sostegno della famiglia. Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi speciali saranno validi per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente e sarà pari al 50% della retribuzione. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni. In alternativa ai congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter.

Stop mutui casa

Nel provvedimento anche la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi. In questo secondo caso, la sospensione è prevista per le partite Iva che come conseguenza della crisi autocertifichino di aver perso, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019.

Cassa integrazione in deroga per tutti

Cinque miliardi per gli ammortizzatori sociali. Cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori di imprese, anche quelle micro fino a 5 dipendenti, incluso il settore agricolo, non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali: il sussidio assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale.

Legge 104

Chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 24 giorni in più di permesso nei prossimi due mesi. I permessi previsti dalla legge 104 potranno essere aumentati di 12 giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.

Premio 100 euro a chi lavora in sede

È previsto poi un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio spetta a chi guadagni non più di 40mila euro l’anno.

Proroga a giugno indennizzo risparmiatori

Più tempo per presentare le domande al Fondo di indennizzo per i risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie. Il decreto varato dal Consiglio dei ministri prevede uno slittamento dal 18 aprile al 18 giugno del termine ultimo in cui presentare l’istanza e garantisce anche un anticipo del 40% dell’indennizzo concordato per chi ha la pratica già conclusa.

Misure a sostegno delle Pmi

Per quanto riguarda le aziende, è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare, il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro. Solo per micro e piccole medie imprese, arriva una clausola per fare salvi i fidi e per sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020.

Fondi alle imprese per produrre mascherine

Il nuovo decreto legge stanzia 50 milioni e prevede che Invitalia, in qualità di soggetto gestore delle principali agevolazioni nazionali alle imprese, è autorizzata a erogare finanziamenti a fondo perduto o contributi in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali. Per assicurare l’adeguata fornitura di mascherine nel periodo di emergenza.

Si potranno requisire alberghi e macchinari

In caso di necessità il capo della protezione civile potrà requisire in uso o in proprietà da ogni soggetto pubblico o privato oltre ai presidi sanitari e medico-chirurgici, anche i macchinari e le altre dotazioni per le terapie intensive. I prefetti invece potranno provvedere alla requisizione di strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitare chi deve fare la quarantena e non può restare a casa.

Per fronteggiare l’emergenza strutture sanitarie private, accreditate e non, dovranno mettere a disposizione il personale sanitario, i locali e le apparecchiature.

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