Coronavirus

Coronavirus, la cabina di regia a un passo dal fallimento

La cabina di regia maggioranza-opposizione non decolla, anzi sembra sul punto di arenarsi del tutto. I pentastellati si oppongono al rapporto di collaborazione offerto dal centrodestra

Coronavirus, la cabina di regia a un passo dal fallimento

La cabina di regia maggioranza-opposizione non decolla, anzi sembra sul punto di arenarsi del tutto. Le trattative tra il governo e il centrodestra sul Cura Italia e sul decreto per dare liquidità alle imprese che, dopo il lockdown del 9 marzo scorso, hanno fermato le proprie attività.

C'è insoddisfazione nel centrodestra perché, come fa sapere La Stampa, la cabina di regia, inaugurata in questi giorni con due incontri tra ieri e stamattina, si sta rivelando nient'altro "che un tavolo nel quale il governo ci comunica cosa intende fare perseverando nei suoi errori e restando sostanzialmente impermeabile alle nostre proposte". Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, contesta il metodo scelto dal governo: "Secondo noi non serviva un nuovo decreto, bastava accogliere gli emendamenti che Forza Italia e tutto il centrodestra hanno presentato da subito al 'Cura Italia'", mentre nel merito il centrodestra vorrebbe che la garanzia di liquidità fosse del 100%. Il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, intervistata dal quotidiano La Verità, spiega: "Non voglio alimentare polemiche:noi ci siamo, mi auguro che cambino atteggiamento'" perché hanno "una concezione un pò distorta della collaborazione istituzionale". Le proposte del centrodestra, infatti, vengono sistematicamente ignorate e "al massimo ti concedono un'informativa e se osi criticarli sei un irresponsabile".

La maggioranza vorrebbe, infatti, rivela il cronista politico del quotidiano torinese Amedeo La Mattina, che l'opposizione ritirasse tutti gli emendamenti al decreto Cura Italia, mentre il centrodestra vorrebbe garanzie sulle risorse su cui Palazzo Chigi dovrebbe usare per finanziare il decreto di aprile. Come sempre, il grande ostacolo nel proseguo della trattativa sono i grillini. "I 5 Stelle non sopportano una collaborazione troppo stretta con il centrodestra, e questo pesa nei rapporti con il Pd, che invece non ha grossi problemi", dice il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani che conosce bene il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri che, per lungo tempo, è stato parlamentare del Pd a Bruxelles. Sarebbe stato proprio il titolare di Via XX Settembre a lasciare sfuggire una frase molto indicativa del clima attuale:"Non potete immaginare i problemi che abbiamo con gli alleati quando si tratta di decidere cosa concedere a voi", avrebbe detto Gualtieri collegato in videoconferenza. Tajani conferma che, se da un lato vi è un ottimo rapporto persino col ministro della Salute Roberto Speranza, dall'altro lato "con i grillini invece c’è una distanza di fondo e loro vogliono evitare che la cabina di regia sia una sede reale di cogestione della crisi".

Molto critica anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, che attacca: "La sensazione è che governo e maggioranza non abbiano compreso appieno la portata della crisi, e che stiano disperdendo le energie in una guerra di potere interna sulla gestione delle risorse, braccio di ferro che ha colpevolmente ritardato il varo del provvedimento".

Forza Italia, dal canto suo, "si è presentata al confronto sul decreto 'Cura Italià armata di buona volontà e delle sue migliori proposte per dare una risposta forte e immediata alla crisi in atto, ma "purtroppo, dopo tre giorni di riunioni, al di là del garbo formale, il governo ci ha disarmati eludendo troppe questioni cruciali, rinviandole a provvedimenti futuri per cui non è dato sapere quando saranno emanati, quante risorse verranno messe a disposizione e quale sarà l'effettivo scostamento di bilancio", chiosa la Berini.

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