Coronavirus, l’attacco di Die Welt: "Mafia in Italia aspetta soldi Ue"

Mentre è in corso uno scontro sugli strumenti da utilizzare nell’emergenza coronavirus il giornale tedesco lancia un attacco all’Italia e invita la Merkel a tenere duro sulle sue posizioni

Coronavirus, l’attacco di Die Welt: "Mafia in Italia aspetta soldi Ue"

Unione europea unita e solidale? A parole sì. Nei fatti concreti, però, di quello spirito di amicizia e collaborazione tra Paesi membri, soprattutto nei momenti difficili, non si ha traccia. "Unita nelle diversità" è il motto della Ue che indica come gli europei operino insieme per la pace e la prosperità e che le molte e diverse culture, tradizioni e lingue presenti in Europa costituiscono la ricchezza del continente. Bel pensiero, questo, che non sembra trovare riscontro nelle azioni portate avanti in questi da Bruxelles. In pratica, nella Ue si è creato sostanzialmente un gruppo di Paesi del Nord, tra cui spicca la Germania, che indica la strada da seguire a tutti gli altri membri. E questi membri, a loro volta, devono seguire le direttive impartite dai cosiddetti rigoristi della bandiera blu.

L’ultima dimostrazione che qualcosa si sta incrinando pericolosamente nei rapporti tra Stati membri è fornita dall’emergenza coronavirus. A parole, ad esempio, tutti si sono dimostrati vicini all’Italia così duramente colpita dalla questa malattia. Il nostro Paese sta affrontando una battaglia complicata praticamente con l’aiuto di nessuno, se si esclude un prezioso sostegno della Russia.

Le migliaia di morti e gli ospedali al collasso sono i risultati visibili di una guerra dichiarata da un nemico invisibile e che ha sconvolto l’Italia. Messo in ginocchio, il nostro Paese ha risposto con coraggio, unità e solidarietà. Ma da solo sarà difficile continuare la battaglia. Soprattutto perché in un imminente futuro le conseguenze economiche provocate dall’emergenza sanitaria si faranno sentire con tutta la loro forza. E non solo in Italia. Ci sarbbe bisogno di un piano comune per superare la crisi, c’è bisogno della . Ma la l'Europa non c’è. O meglio, c’è ma si sta sgretolando. Confindustria ha lanciato l’allarme per il nostro Pil spiegando che nel 2020 potrebbe calare di oltre 6%. Un vero disastro. Per evitarlo servono azioni concrete e immediate. La situazione è grave e serve un fronte comune europeo. Ma quello che sta emergendo in questi giorni sono le spaccature fra Stati membri.

Come ben noto l’Italia spinge al massimo sugli eurobond e respinge il Mes. I falchi del nord Europa, con in testa la Germania, pretendo il Mes. Posizione supportata con forza anche dall’Olanda. All’Eurogruppo si discute ma fino ad ora tante parole e pochi fatti. Il rischio è che la Ue possa davvero disgregarsi. Ma può, ad esempio la Germania imporre la sua linea a danno di Paesi come l’Italia che stanno soffrendo pesantemente per l’emergenza?

Il premier Conte, che non può essere accusato di anti-europeismo, ha alzato la voce e, al giornal Bild, ha affermato che "in Germania potete avere tutto lo spazio fiscale che volete ma non potrete mai pensare di affrontare un'emergenza sanitaria, economica, sociale di così devastante impatto con il vostro spazio fiscale". "È nell'interesse reciproco - ha precisato - che l'Europa batta un colpo, che sia all'altezza della sfida, altrimenti dobbiamo assolutamente abbandonare il sogno europeo e dire ognuno fa per sè ma impiegheremo il triplo, il quadruplo, il quintuplo delle risorse per uscire da questa crisi e non avremo garanzia che ce la faremo nel modo migliore, più efficace e tempestivo".

Qualche settimana fa, in una lettera inviata al Capo di Stato tedesco Stenmeier il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato un senso di unità collettiva di tutta l'Unione Europea che aveva iniziato ad agire in modo deciso contro la crisi in corso ma dopo un periodo di poca attenzione rivolta nei confronti dell'Italia che per prima si è trovata a dover fronteggiare l'emergenza:"Abbiamo bisogno di uno spirito veramente europeo di concreta solidarietà. L'Unione Europea, con i suoi vertici, sta operando con serietà e determinazione di fronte a questa drammatica condizione, nuova e generale. Sono certo che continuerà a farlo: i nostri concittadini europei hanno bisogno di avvertire l'efficace vicinanza dell'azione dell'Unione".

Ma la Germania non cede. Anzi, nelle ultime ore si è registrato un nuovo attacco rivolto in modo particolare all’Italia. Questa volta l’affondo è partito dal quotidiano Die Welt che in un pezzo ha affermato in maniera intransigente la propria contrarietà all'introduzione degli eurobond, che l'Italia e da altri Stati membri dell'Ue propongono come strumento per far fronte alla crisi provocata dalla pandemia di coronavirus. Secondo "Die Welt", gli Stati membri dovrebbero certamente aiutarsi tra loro, ma non senza limiti nè controlli, mentre "in Italia la mafia aspetta soltanto una nuova pioggia di soldi da Bruxelles". Inoltre, "gli italiani devono essere controllati" dalla Commissione europea e "devono dimostrare" di spendere gli aiuti esclusivamente per l'emergenza sanitaria. In questi giorni in cui "sono in gioco le basi dell'Unione europea", ci si interroga su "fino a che punto debba arrivare la solidarietà finanziaria tra i 27 Stati membri".

Il titolo scelto dall'edizione online è già eloquente e invita 'Frau Merkel' a non fare passi indietro: "Non ceda'', è l'esortazione rivolta alla Cancelliera. La solidarietà deve essere "generosa", ma non senza limiti né controlli, evidenzia "Die Welt". La solidarietà è, infatti, "un'importante categoria europea, ma anche la sovranità nazionale e la responsabilità dei politici nei confronti dei loro elettori sono fondamentali". In questo contesto, "Roma e Parigi stanno spingendo a tutta forza per gli eurobond", ossia per una responsabilità del debito congiunta tra gli Stati membri. Tuttavia, avverte "Die Welt", le obbligazioni europee sarebbero "una gigantesca perdita di miliardi di euro per i contribuenti tedeschi". La cancelliera Angela Merkel deve quindi "rimanere ferma" nella sua contrarietà agli eurobond, "soprattutto ora che l'Ue vuole mettere sul tavolo aiuti economici per 500 miliardi di euro per paesi come l'Italia e la Spagna".

E poi ecco l'attacco contro il nostro Paese. Nel pezzo si sottolinea che gli aiuti ci devono essere "ma senza alcun limite? E senza alcun controllo? In Italia, la mafia sta solo aspettando una nuova pioggia di soldi da Bruxelles".

Questa ultima asserzione è stata davvero pesante ed è destinata a scatenare un mare di polemiche. Tra i primi ad attaccare il giornale è stato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che intervenendo a Uno Mattina su Rai1, ha dichiarato che"l'affermazione del quotidiano Die Welt secondo cui la mafia attende i soldi che il governo italiano chiede a Bruxelles è vergognosa e inaccettabile". "Spero- ha continuato- che il governo tedesco prenda distanza dal quotidiano che i tra i principali in Germania". Lo stesso Di Maio ha continuato affermando che "l'Italia piange oggi le vittime del Coronavirus, ma ha pianto e piange ancora le vittime di mafia. Non è per fare polemica ma non accetto che in questo momento si facciano considerazioni del genere".

Duro anche il messaggio su Twitter del senatore calabrese del M5s e presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra:"Die Welt sostiene che con i coronabond si finanzierebbe la mafia. Vorrei ricordare che tante inchieste hanno dimostrato come tanti capitali di 'ndrangheta e Cosa nostra siano accettati di buon grado in Germania e Olanda".

E in un altro messaggio sul social, Morra ha proseguito: "Chi non vuole recepire la legislazione antimafia italiana sull'aggressione ai capitali mafiosi, chi ha 'pecunia non olet' come suo Vangelo, chi ha tantissimi "locali" di 'ndrangheta a casa sua, rovescia su chi piange migliaia di vittime contro la mafia accuse infami".

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