Politica

Così il fronte sovranista vuole rivoluzionare l'Unione Europea

Matteo Salvini e Marine Le Pen si preparano a conquistare Parlamento e Commissione Ue alle prossime elezioni europee. Non ci sarà una lista unica ma i sovranisti sono al lavoro su candidati e progetto comune

Così il fronte sovranista vuole rivoluzionare l'Unione Europea

“Questo non è un incontro elettorale”. Ci tiene a sottolinearlo Matteo Salvini, che arriva nella sede romana dell’Ugl di via delle Botteghe Oscure con mezz’ora di anticipo per un breve faccia a faccia con Marine Le Pen lontano dalle telecamere e dai flash. Non è un incontro elettorale prima di tutto perché l’alleanza con la leader del Rassemblement National è salda e rodata. “Stiamo lavorando insieme ad un progetto comune di Europa e di futuro da anni”, mette in chiaro il vicepremier e ministro dell’Interno. Le elezioni europee del maggio prossimo saranno la cartina tornasole del lavoro svolto in questi anni da quello che Salvini chiama “fronte della libertà”. Un fronte populista pronto a conquistare il Parlamento e la Commissione europea. Non una lista unica, ma, di sicuro, un “progetto comune”. “Un’idea di futuro comune e, se possibile, anche candidati comuni a ricoprire i ruoli più delicati”, annuncia il leader della Lega.

Non è un incontro elettorale, poi, perché, gli fa eco Marine Le Pen, “non può esistere una lista unica alle europee”. Del resto, per i “sovranisti”, non potrebbe esserci paradosso più grande che confluire tutti in un unico calderone. Il rischio, però, non si corre a prescindere, visto che al momento non esiste la possibilità di presentarsi all'interno di liste transnazionali. L’obiettivo, quindi, è quello di unire le forze una volta approdati in aula a Strasburgo, forti delle percentuali conquistate dai partiti populisti in ogni singolo Paese europeo. Percentuali che crescono a vista d’occhio anche per i “lepenisti” che guadagnano consensi in patria approfittando del crollo della popolarità del presidente Emmanuel Macron sulla scia delle recenti grane che hanno travolto l’Eliseo, dal caso Benalla in poi. E così, Marine punta sull’effetto Salvini per prendersi la sua rivincita sul leader della République en Marche la prossima primavera.

Un’alternanza ai vertici dell’Ue, per Marine Le Pen, è inevitabile: “Non possiamo pensare che Ppe e Pse continuino a governare e ad imporre i loro rappresentanti, non sono lì per diritto divino”. L’alternativa a Jean-Claude Juncker e Pierre Moscovici, descritti come “i nemici dell’Europa asserragliati nel bunker di Bruxelles”, sono i “salvatori” di questa Unione: Matteo Salvini, Marine Le Pen, e gli altri leader populisti europei. Se al “fronte della libertà” si unirà anche il presidente ungherese Viktor Orban, non è ancora chiaro. Salvini, dal canto suo, non esclude nessun tipo di alleanza a destra. Eccetto “quella con i socialisti che sono al servizio della speculazione internazionale”, chiarisce. “Spero che gli ungheresi scelgano se continuare ad andare a braccetto con la sinistra o ripartire dalle radici, dai valori dell’Europa e dal diritto al lavoro”, afferma il vicepremier.

Lega e Rassemblement National puntano a portare all’interno delle istituzioni europee quella che Marine Le Pen definisce una rivoluzione “democratica e pacifica” contro il “mondialismo e la globalizzazione” e contro le politiche portate avanti da chi in questi anni si è reso responsabile di “scelte politiche sbagliate” che hanno portato all’aumento di “povertà e disoccupazione di massa”. La chiamano “rivoluzione del buonsenso”. Una diversa visione di Europa basata sulla difesa del lavoro, dei confini e sul “blocco di trattati commerciali che aiutano la finanza ma danneggiano gli agricoltori”. Tra i progetti, non manca neppure un piano economico per “dare un futuro a milioni di africani nella loro terra”, senza costringerli “a scappare sui barconi”. L’Europa di Matteo Salvini e Marine Le Pen, insomma, “non è un’Europa senza regole”, chiarisce il vicepremier italiano. Sarà un’Europa “che aiuta a investire sul lavoro, sulla sicurezza”. “Risparmieremo, ma non sui diritti sociali”, promette il leader leghista.

E a chi, nelle scorse settimane, ha adombrato il sospetto che dietro l’internazionale sovranista possa esserci una regia occulta che parte da Oltreoceano, Marine Le Pen replica che la fondazione creata dall’ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, è solo uno strumento utile alla prossima campagna elettorale. “La forza politica che uscirà dalle elezioni di maggio, saremo noi e nessun altro”, tuona la leader francese, che assicura: “Saremo estremamente attaccati alla nostra libertà, al nostro sovranismo”. Intanto, però, i giornalisti d'Oltralpe presenti all'incontro organizzato dall'Ugl notano come all’ex braccio destro di Donald Trump, ricevuto da Salvini al Viminale, sia stata riservata un’accoglienza migliore di quella ricevuta stamane da Marine.

Ma nonostante le supposizioni e le inquietudini dei mercati, l’alleanza sovranista contro l’Europa di Juncker e Moscovici appare più salda che mai.

Commenti