Lo strappo del leader gollista Retailleau

Così è saltato lo zoccolo comune

Lo strappo del leader gollista Retailleau
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Renaissance, Modem, Horizons, Républicains. Ecco i 4 principali partiti che, sotto il peso della crisi politica francese dopo il voto anticipato dell'estate 2024 che non ha offerto alcuna maggioranza assoluta, hanno costituito il cosiddetto "zoccolo comune" su invito del presidente Macron. Quell'intesa che, escludendo la destra lepenista e le sinistre (lo scorso anno ancora alleate) hanno dato vita a tre governi; tutti guidati da tre personalità politiche diverse e tutti implosi, con l'ultimo durato 14 ore. Tutti avevano al centro dell'accordo la destra repubblicana, i cosiddetti neogollisti, Républicains. Con il leader Bruno Retailleau diventato ministro dell'Interno e tenuto al posto da tutti e tre i premier, sembravano in campo anche in questa crisi.

Invece, Retailleau ha strappato. È uscito, pur con un partito diviso sul da farsi. Ha fatto cadere Sébastien Lecornu. Per fare cosa? Retailleau vede avvicinarsi il voto delle presidenziali e non ha trovato alcuna convenienza politica a restare appeso a una "Macronie" fatta di ministri e idee che i francesi hanno dato prova di respingere a più riprese. E dopo quasi un anno passato a imprimere una piccola svolta a destra sulle politiche sull'immigrazione, a vantaggio soprattutto della sua immagine cresciuta infatti nei sondaggi, ha deciso di provare a passare all'incasso; anche rischiando che Macron scegliesse di virare dallo "zoccolo comune" a una coabitazione con i socialisti. Retailleau sapeva e sa che i numeri sono risicati.

E se fosse stata o fosse, durerebbe il tempo di uno starnuto. Si tornerebbe al voto; con orizzonte Eliseo e senza più escludere del tutto un'intesa politica tra le due destre, quella repubblicana e quella lepenista. FDR

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