Costi, chilometri e scavi: i segreti dell'Alta Velocità

Sarà l'asse tra Est e Ovest per collegare l'Europa Il 35% a carico dell'Italia. Lavori chiusi nel 2029

Costi, chilometri e scavi: i segreti dell'Alta Velocità

Il progetto Tav riguarda la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario ad Alta Velocità ed Alta Capacità tra Torino e Lione, destinato a sostituire l'attuale percorso, via Frejus, sia per il traffico di viaggiatori che di merci. I lavori riguarderanno la tratta di collegamento tra Chiusa di San Michele nel versante italiano e a San Jean de Maurienne nel versante francese per uno sviluppo complessivo di circa 84 chilometri (di cui 49 in Francia e 35 in Italia).

Il progetto definitivo presentato nel gennaio 2013 ha radicalmente variato rispetto al vecchio tracciato redatto nel 2005, prevede un tunnel di base di 57 chilometri costituito da due gallerie indipendenti a singolo binario con rami di comunicazione ogni 333 metri in grado di trasformare l'attuale tratta di valico in una linea di pianura. La nuova linea ferroviaria è inclusa nel corridoio essenziale di interesse nazionale ed europeo sull'asse Est-Ovest, Lisbona-Kiev, rete transeuropea di trasporto TEN-T, la cosiddetta Metropolitana Europea. Il Corridoio, che ha una lunghezza di circa 3.000 chilometri, è stato concepito per favorire gli scambi commerciali, turistici e culturali e rafforzare la competitività dei Paesi dell'Europa mediterranea, attraverso una rete ferroviaria ad alta velocità/capacità pronta ad incrociare le grandi città, i maggiori porti marittimi e fluviali, aeroporti ed interporti, e soprattutto bilanciando le direttrici Est-Ovest pianificate più a Nord e la tratta perpendicolare di collegamento tra l'area del Reno e quella del Danubio.

L'opera dovrebbe definitivamente concludersi entro il 2029 ed il costo complessivo dovrebbe essere ripartito per il 35% a carico dell'Italia, per il 25% a carico della Francia ed per il restante 40% a carico dell'Europa. Sugli aspetti finanziari da ultimo nel parere CIPE del 30.5.2018 si evidenzia che nell'agosto del 2017 veniva autorizzato l'avvio della realizzazione per lotti costruttivi della nuova linea ferroviaria Torino-Lione per una spesa complessiva dell'intera opera pari ad oltre 9 miliardi di euro. Nel 2030 quando la linea sarà operativa, la tratta Torino-Parigi si percorrerà in 3 ore e quella Milano-Lione in 2 ore. Negare la necessità di un adeguamento dell'Asse Ferroviario Torino/Lione significherebbe condannare il Paese, nelle relazioni con la Francia e l'Ovest dell'Europa, a un futuro esclusivamente autostradale, mentre nel frattempo la Svizzera, che per oltre il 70% fa già viaggiare le merci in ferrovia, ritiene addirittura insostenibile il numero di TIR che attualmente impegnano le proprie autostrade.

Affrontando invece il tema dei costi è corretto che si chieda la verifica della congruità dei prezzi, ma è altrettanto corretto informare i lettori che, qualora non fosse realizzato il nuovo tunnel, i costi per tentare di adeguare le attuali gallerie alla normativa vigente in materia di sicurezza sarebbero forse almeno pari a quelli previsti per la realizzazione della nuova opera.

Oggi quindi, stante l'irripetibile contributo comunitario e quello proquota francese, l'Italia con una ulteriore spesa intorno ai 2,5 miliardi potrebbe completare e rendere operativa una tratta ferroviaria strategica, moderna, sicura, veloce, capiente e di vitale impulso per lo sviluppo dell'economia nazionale, viceversa attraverso un atto di rinuncia, il nostro Paese tra restituzioni e chiusura cantieri dilapiderebbe, senza nulla in cambio, circa 2 miliardi di euro.

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