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"Costruiamo l'alternativa alla sinistra". L'incontro dei leghisti con Marine Le Pen

Gli eurodeputati leghisti incontrano Marine Le Pen agli "Study Days" organizzati a Parigi da Identità e Democrazia: "Con lei costruiamo l'alternativa alla sinistra". Campomenosi: "L'unità con i conservatori? Rimandata al 2024"

"Costruiamo l'alternativa alla sinistra". L'incontro dei leghisti con Marine Le Pen

L’abbraccio degli eurodeputati leghisti con la leader del Rassemblement National arriva a una settimana dal trionfo alle elezioni legislative, che ha fatto perdere al presidente Emmanuel Macron la maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale. Il partito di Marine Le Pen ha fatto incetta di seggi, passando da 8 a 89. Un vero e proprio exploit che mette in crisi l’Eliseo e che nelle file leghiste è accolto come il segnale che l’elettorato "sovranista" esiste ancora. L’occasione per la foto ricordo è quella degli "Study Days" organizzati negli Stati membri in questi giorni dai gruppi parlamentari.

La sede scelta da Identità e Democrazia è stata Parigi, dove a posare sorridenti assieme a Le Pen ci sono i deputati europei Alessandra Basso, Paolo Borchia, Susanna Ceccardi, Antonio Maria Rinaldi e Marco Campomenosi. "I nostri rapporti sono molto buoni, e questa è stata un’occasione per rivederci e festeggiare il successo del partito", dice quest’ultimo al telefono. Ma non sono mancate le critiche. Il capo delegazione del Pd a Bruxelles, Brando Benifei, ha parlato di "foschi legami tra destre estreme accomunate anche dagli opachi rapporti con Putin". "La Lega - ha affondato su Twitter - decida da che parte vuole stare anziché accusare le altre forze politiche di non avere a cuore gli interessi dell’Italia".

Dal Carroccio, però, ribattono di "stare dalla parte degli italiani", e non hanno problemi a definire la Le Pen un’alleata. "Chi l’associa all’estrema destra sbaglia – la difende Campomenosi – perché le proposte di Marine Le Pen come quelle di Matteo Salvini non hanno nulla di estremo". E sui rapporti con la Russia di Vladimir Putin precisa:"A Bruxelles sia noi che i colleghi francesi abbiamo votato sì a tutte le risoluzioni in favore dell’Ucraina". "Certo – ammette - anche loro hanno un dibattito interno su questo tema, ma sulla scelta di difendere la sovranità di Kiev anche Marine, come Matteo Salvini, è stata molto chiara". E non mancano le frecciatine agli alleati: "Il fatto che nessuno di Fratelli d’Italia si sia congratulato con lei per il risultato delle ultime elezioni dispiace e imbarazza: sembra che ci sia la necessità di evitare contatti per accreditarsi in certi circoli e far piacere alla sinistra".

Dichiarazioni che lasciano intendere che sul progetto della federazione dei gruppi di centrodestra sognata dal leader leghista ci sia ancora tanto da fare. Anzi. Di sicuro per i prossimi due anni resterà utopia. Con il prossimo parlamento, che potrebbe essere il risultato dell’affermazione dei partiti di centrodestra in Europa, le discussioni si potrebbero riaprire. Per ora continuano a pesare le chiusure da parte dei conservatori e le differenze di vedute con una parte del Ppe. "Noi abbiamo lavorato tanto per il gruppo unico, unirsi significherebbe essere il secondo o il terzo gruppo in Ue e ottenere molto di più per i nostri Paesi, mi chiedo a chi giova dividersi", si chiede il capo delegazione leghista.

"Non vorrei – dice punzecchiando i partiti del gruppo capitanato da Giorgia Meloni – che qualcuno abbia promesso di rinunciare all’alleanza per guadagnare due vicepresidenze". "Ormai – ripete Campomenosi - per fare un discorso importante e serio sull’unità bisogna vincere le elezioni del 2024". Ma anche se il centrodestra diventasse maggioranza a Bruxelles, avverte, "ci troveremo comunque ad avere a che fare con le conseguenze dell’estremismo green di questa Commissione" che "renderanno difficile la vita a chiunque governerà a livello nazionale".

"Con la Le Pen – va avanti l’eurodeputato leghista - lavoriamo insieme per creare una forte alternativa alle sinistre che per anni hanno mal governato in Ue e per cambiare questa Europa guidata da istituzioni inefficienti, opache e ideologizzate che non tutelano gli interessi dei cittadini e anzi mettono seriamente a rischio il futuro del lavoro e la competitività delle imprese". Ma al netto delle divisioni i rapporti con i conservatori e il Ppe restano di collaborazione. Uno sforzo verso l’unità che si trasla anche sul piano nazionale.

"Il centrodestra deve stare compatto verso le elezioni", ricorda l’europarlamentare che anticipa come lunedì prossimo i vertici del Carroccio si vedranno in via Bellerio per discutere proprio di questo e per "continuare il momento di riflessione già iniziato prima delle amministrative".

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