Cresce lo scontro tra Usa e Nord Corea: uno "scudo" per Seul

L'accordo sancito tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud per l'installazione di uno scudo antimissile statunitense in questo secondo Paese, in modo da contenere le crescenti minacce provenienti da Pyongyang, irrita la Cina e anche la Russia

Cresce lo scontro tra Usa e Nord Corea: uno "scudo" per Seul

L'accordo sancito tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud per l'installazione di uno scudo antimissile statunitense in questo secondo Paese, in modo da contenere le crescenti minacce provenienti da Pyongyang, irrita la Cina e anche la Russia. Washington e Seul avevano cominciato a discutere del dispiegamento del sistema di difesa antimissilistico Thaad (Terminal High Altitude Area Defense system) a febbraio, un mese dopo il quarto test nucleare nordcoreano. Nei giorni scorsi l'annuncio (la scelta del luogo dove verrà impiantato verrà presa nelle prossime settimane). La Cina fa sapere, attraverso il ministero degli Esteri, di essere «fortemente insoddisfatta» perché il Thaad secondo Pechino non servirà ad allentare la tensione nella penisola coreana e teme che il sistema di difesa possa raggiungere con i suoi radar il territorio cinese. Irritata anche Mosca, che ha ribadito la propria opposizione al dispiegamento di sistemi di difesa antimissilistici statunitensi in Asia e in Europa durante la recente visita a Pechino del capo del Cremlino, Vladimir Putin, il mese scorso.

Un ulteriore elemento di tensione in un quadro già pesatemente compromesso. È di un paio di giorni fa l'innalzamento della tensione tra Usa e Corea del Nord dopo che Washington ha imposto sanzioni per la prima volta anche al leader Kim Jong-un per violazioni dei diritti umani assieme ad altre personalità ed enti della Corea del Nord. «Sotto Kim Jong-un la Corea del Nord continua a infliggere crudeltà intollerabili e privazioni a milioni di cittadini, comprese esecuzioni extragiudiziali, lavori forzati e torture», ha dichiarato il sottosegretario per il terrorismo e intelligence finanziaria Adam J. Szubin in un comunicato.

Decisione che Pyongyang ha definito un «crimine orrendo». Anzi, una vera e propria «dichiarazione di guerra» da parte degli Stati Uniti. «Quello che gli Stati Uniti hanno fatto questa volta non contenti di calunniare malignamente la Repubblica popolare democratica di Corea, è il peggior crimine che non potrà essere perdonato», ha fatto sapere il ministero degli Esteri.

Rispondendo alle minacce della Corea del Nord, gli Stati Uniti hanno esortato Pyongyang ad astenersi da dichiarazioni e azioni che sollevano tensioni nella

regione. "Noi ancora una volta facciamo appello alla Corea del Nord perché si astenga da azioni e dalla retorica che crea solo ulteriori tensioni nella regione», ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato, John Kirby.

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