Roma - Italiani più soli e spaventati. Sono quattro su dieci le famiglie che non si sentono sicure neppure nel proprio quartiere e percepiscono il rischio della criminalità come qualcosa di reale e presente nella zona in cui abitano. Un timore che si diffonde nel 2016, coinvolgendo il 38,9 per cento dei nuclei familiari italiani contro il 30 per cento del 2014.
La paura cresce anche se l'Istat registra nel 2015 una diminuzione dei delitti denunciati dalle forze di polizia all'autorità giudiziaria, meno 4,5 per cento. Sono in calo gli omicidi volontari sia quelli consumati, meno 1,3, sia quelli tentati, meno 3,8. Diminuiscono in percentuale le violenze sessuali, meno 6 per cento e le lesioni dolose, meno 3,2. Segno meno anche per lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione, meno 10,3; i furti, calo del 7 per cento; le rapine, meno 10,6; e la ricettazione, meno 7,6.
Crescono invece in modo netto le denunce per estorsione, più 19,7. In ripresa purtroppo anche le truffe e le frodi informatiche, più 8,8 per cento.
Si torna a parlare di sovraffollamento delle carceri perché cresce il numero dei detenuti. Nel 2016 erano 54.653, il 4,8 per cento in più rispetto all'anno precedente.
Non sono soltanto i criminali a spaventare gli italiani. Purtroppo il 2016 è stato un anno di terremoti. L'attività sismica si è intensificata ed ha superato quella degli ultimi trent'anni. Coinvolte le zone dell'Appennino centrale: Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Sono stati 140 i comuni scossi dal terremoto.
L'Istat scrive nella sua relazione di fine anno che nel 2016 anche «l'inquinamento dell'aria, i cambiamenti climatici, la produzione e lo smaltimento dei rifiuti si confermano i problemi ambientali che hanno suscitato maggiore preoccupazione negli italiani». Ma le famiglie soffrono anche per «traffico e difficoltà di parcheggio» soprattutto nella zona di residenza. La carenza delle piogge e l'allarme sul rischio di restare senza scorte d'acqua hanno colpito gli italiani che si sono detti preoccupati per il caldo e la siccità.
Infine l'altra grande paura delle famiglie: le condizioni economiche sempre più precarie. Nel 2016 le famiglie in condizione di povertà assoluta sono salite a 1,6 milioni, per un totale di 4,7 milioni di persone ovvero il 7,9 per cento della popolazione. Sono i minori quelli più in difficoltà. La povertà assoluta coinvolge un milione 292 mila ragazzi, ovvero oltre il 12 per cento mentre scende al 10 fra le persone di età compresa fra i 18 e i 34 anni.
Più rari i poveri che hanno superato i 64 anni, il 3,8. Le maggiori difficoltà devono affrontarle le famiglie numerose: quelle con cinque o più componenti rappresentano il 17 di quelle in povertà assoluta mentre il 14 per cento si registra per le coppie con tre o più figli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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