
Fumata nera nel vertice di maggioranza convocato dal presidente della giunta friulana, Massimiliano Fedriga, dopo la chiusura annunciata da Fratelli d'Italia sull'ipotesi del terzo mandato per Friuli e Trentino. In blocco gli assessori della Lega e di Forza Italia hanno rimesso mandati e deleghe nelle mani del presidente. Di fatto il Palazzo di piazza Oberdan è senza giunta. Anche se ancora Fedriga aspetta di confrontarsi direttamente con i vertici di via della Scrofa, prima di prendere una decisione.
Dopo giorni di tira e molla è arrivata la chiusura netta del ministro Luca Ciriani e del capogruppo a Montecitorio, Galeazzo Bignami. Quest'ultimo, annunciando la decisione del governo di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento che consente la terza candidatura di Maurizio Fugatti. Bignami ricorda anche la recente sentenza della Corte costituzionale in merito. «Vista la sentenza della Consulta - spiega -, ritengo che il limite debba essere applicato in tutte le Regioni. Salvo connotazioni specifiche di statuto speciale, che non mi pare ci siano». Una decisione che comporterebbe il freno anche al tris di Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia.
Quest'ultimo però tiene il punto e ricorda che le Regioni a statuto speciale hanno competenze esclusive in materia elettorale. «Io parto quindi da questo presupposto - sottolinea -, dove l'autogoverno delle regioni speciali e anche l'organizzazione dell'autogoverno è deciso dalla Regione, dal Consiglio regionale o dal Consiglio provinciale».
Però la strada per una ricomposizione è molto stretta. Oggi se ne parlerà, tra l'altro, nel Consiglio dei ministri. Bignami, però, nel corso di un'intervista al Gazzettino ricorda che il suo partito ha bisogno di maggior visibilità e sul dopo Zaia in Veneto avverte: «La cosa importante è trovare chi faccia bene. Fratelli d'Italia in Veneto ha il 35%, quindi è legittimo ascoltare chi ha un consenso così ampio e renderlo partecipe della scelta».
Sulla crisi in Friuli, però, pesa anche la recente polemica sul nuovo polo ospedaliero di Pordenone appena inaugurato. Il ministro Ciriani, infatti, ha criticato la decisione del Comune. Per i leghisti le parole del ministro hanno di fatto aperto un'irresponsabile crisi di maggioranza.
Ieri intanto il turno del ballottaggio a Bolzano, Merano e alcuni comuni dell'Alto Adige e del Trentino ha decretato un vincitore assoluto: l'astensionismo. Già al primo turno in alcuni Comuni si erano registrati punte del 50%. Ieri a Bolzano ha votato il 42,8%.
A oltre due terzi dello spoglio Claudio Corrarati (centrodestra), superava l'ex assessore Juri Andriollo di circa tre punti (51,3% a 48,7%). A Merano la sfida era tra il sindaco uscente Dario Dal Medico (centrodestra) e la sua vice Katharina Zeller (Svp), in vantaggio. Qui affluenza al 41,4%.
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