Tra "faccette" e gesti, Salvini ascolta Conte dai banchi di governo

Matteo Salvini frena sul nascere con un gesto della mano le proteste dei senatori leghisti di fronte alle critiche del premier Conte e li invita a mantenere la calma

Tra "faccette" e gesti, Salvini ascolta Conte dai banchi di governo

Il pomeriggio parlamentare di Giuseppe Conte e Matteo Salvini era iniziato con sorrisi e strette di mano ma, non appena il presidente del Consiglio ha iniziato a parlare avendo accanto i suoi due vicepremier, le smorfie del leader della Lega non si sono fatti attendere.

Mentre Conte afferma"il ministro dell'Interno ha perseguito interessi personali e di partito...", Salvini solleva al cielo gli occhi e scosso il capo in segno di disapprovazione dinanzi alle sue parole."Così proprio non va", borbotta il ministro dell’Interno, accusato da Conte di“scarsa sensibilità istituzionale”. Attacchi davanti ai quali dai banchi dei senatori leghisti avanzano forti proteste che Salvini frena sul nascere con un gesto della mano con cui invita a mantenere la calma. Eppure l’accusa di voler staccare la spina al governo per mero“opportunismo politico" subito dopo il voto sul decreto Sicurezza bis, non è facilmente digeribile. Parole molto dure che scatenano nuovi vivaci mormorii da parte dei leghisti che, ancora una volta, vengono zittiti dal loro ‘Capitano’. Salvini mette l'indice sulla bocca come a dire 'silenzio, non replicate’.

Significativo è anche il gesto di tirare un filo in orizzontale con il pollice e l'indice per sottintendere “come volevasi dimostrare” per accentuare i segnali di approvazione e gli applausi che arrivano dall’opposizione che ascolta compiaciuta il passaggio di Conte sul

Russiagate. Il vicepremier leghista, poi, alza le braccia quando gli viene rimproverato un uso improprio dei simboli religiosi. Una mimica facciale che è totalmente agli antipodi dalla ferma compostezza e impassibilità di Luigi Di Maio.

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