Elezioni politiche 2022

Critica la Fiamma, ma la Segre tace sugli antisemiti Pd

È davvero difficile rivolgersi, anche per interposto quotidiano e con tutto il dovuto rispetto, a un monumento come la senatrice Liliana Segre

Critica la Fiamma, ma la Segre tace sugli antisemiti Pd

È davvero difficile rivolgersi, anche per interposto quotidiano e con tutto il dovuto rispetto, a un monumento come la senatrice Liliana Segre che ha fatto della sua vita un esempio di straordinario coraggio e la testimonianza di come non si debba aver paura di sfidare anche il male più grande. Ma proprio per questo stupisce il suo silenzio di fronte all'emergere di quello che si era sempre saputo e cioè che la caccia all'antisemita più che a destra andrebbe fatta a sinistra. È bastato poco, grattare solo un po' di ipocrita apparenza per scoprire quanto odio verso Israele, fino a negarne la legittimità, ci sia nei giovani rampolli del Pd scelti dal segretario Enrico Letta per dare l'assalto al Parlamento. Non bastavano i centri sociali e le manifestazioni delle varie sinistre dove è abitudine bruciare le bandiere con la stella di David o gli assalti alla Brigata ebraica ogni 25 aprile a Milano, qui si tratta della classe dirigente del Pd, un partito che ha scoperto di essere nudo e di aver predicato la caccia all'antisemita senza accorgersi di averli allevati in casa. Tanto da dover cancellare la candidatura del capolista in Basilicata Raffaele La Regina e scoprire che anche la designata in Veneto Rachele Scarpa non è davvero tenera con Israele. E allora perché l'ultima uscita della senatrice Liliana Segre è stata per chiedere a Giorgia Meloni di cancellare la fiamma dal simbolo di Fratelli d'Italia e nulla le si è sentito dire sull'odio verso Israele dei candidati Pd? Anche perché Segre è senatrice a vita nominata e non eletta dal presidente Sergio Mattarella per rappresentare con la sua illustre esistenza ed esperienza il meglio degli italiani. E non una parte di loro. Così vien da pensare cosa sarebbe successo se a dire quelle cose fossero stati candidati di Fratelli d'Italia, di Forza Italia o della Lega.

E allora, visto che proprio a Liliana Segre è stata affidata la presidenza della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, quale migliore occasione per non convocare il segretario Letta e chiedergli ragione dell'antisemitismo del suo partito.

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