Guerra

A Cuba base-spia cinese. Su Taiwan 37 jet da guerra

L'isola ospiterà un centro di spionaggio a 160 km dalla Florida. Nuova provocazione nel Pacifico

A Cuba base-spia cinese. Su Taiwan 37 jet da guerra

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Da una parte veste i panni dello Stato pronto ad operare per la pace mondiale, capace di mediare tra Russia e Ucraina per porre fine al conflitto e ad accreditarsi a livello mondiale come Paese affidabile. Dall'altra, continua a portare avanti i propri interessi senza scrupoli, in una sfida continua fatta di provocazioni soprattutto verso gli Stati Uniti. L'ambiguità della Cina è ormai manifesta da tempo ma negli ultimi giorni sta raggiungendo l'apice con Pechino che ha inviato 37 aerei militari sullo Stretto di Taiwan e sancito un accordo con Cuba per installare sull'isola una base militare per le intercettazioni elettroniche.

La situazione a Taiwan resta tesissima. Il governo di Taipei ieri ha attivato i suoi sistemi di difesa dopo aver segnalato bene 37 aerei militari cinesi in volo nella zona di identificazione di difesa aerea. Il ministero della Difesa, riferendo l'ultima incursione di massa delle forze aeree dell'Esercito popolare di liberazione, ha spiegato di aver individuato tra gli aerei anche i caccia J-11 e J-16 e bombardieri H-6 con capacità nucleare. In risposta il ministero della Difesa «ha inviato i suoi aerei e le sue navi e ha attivato i sistemi missilistici terrestri» per seguire da vicino la situazione. Soltanto il giorno prima, la Cina aveva completato una seconda fase di pattugliamenti aerei congiunti con la Russia proprio sul Pacifico occidentale, dopo i voli eseguiti martedì sul mar del Giappone e sul mar Cinese orientale, suscitando paure e dubbi anche a Seul e a Tokyo. Un chiaro segnale della volontà di Pechino che rivendica la sovranità sull'Isola e che da tempo minaccia un'azione militare in grande stile, da quando il leader Xi Jinping ha ordinato alle forze armate di «prepararsi a combattere e vincere una guerra», giurando di riportare Taiwan sotto il controllo di Pechino. Il risultato è che le operazioni di sorvolo sullo Stretto sono aumentate di giorno in giorno, creando una situazione di allerta costante anche nelle forze militari taiwanesi che si preparano per ogni eventualità. Con gli Stati Uniti in prima fila nel difendere l'integrità di Taiwan anche grazie all'invio di armi di difesa.

Un ulteriore elemento di frizione tra le due potenze con Pechino a sguazzare nella sua posizione «doppi». Sembra evidente infatti che l'impegno per la pace in Ucraina abbia il solo scopo di avere mano libera su Taiwan, quasi fosse una condizione posta alla comunità internazionale in caso la mediazione di Pechino avesse successo.

Nel frattempo, il Wall Street Journal, citando fonti di intelligence top secret, ha sganciato un'altra potenziale bomba, rivelando che Cina e Cuba hanno raggiunto un accordo segreto che permetterà a Pechino di installare sull'isola una base per le intercettazioni elettroniche. La base cubana, che sorgerà a soli 160 chilometri dal territorio americano, permetterebbe a Pechino di spiare le comunicazioni elettroniche nel Sud-est degli Stati Uniti, dove (non a caso) si trovano molte basi militari statunitensi. Secondo le stesse fonti, l'accordo sarebbe maturato grazie a un pagamento di «diversi miliardi di dollari» a favore del governo cubano per quello che si preannuncia un altro fronte ad alta tensione. Una manovra che va anche contro la Russia, da sempre vicina a Cuba, e conferma ulteriormente la riclassificazione di rapporti di forza tra Pechino e Mosca. E che in qualche modo riporta a quelle tensioni di spionaggio che portarono sull'orlo di una guerra catastrofica negli anni '60.

Quando la storia che si ripete non fa presagire nulla di buono.

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