Milano I berluscones del 1994 li riconosci dalla cravatta Marinella, ripescata dall'armadio come un simbolo, anche se nel frattempo qualcosa è cambiato nel guardaroba del Cav. Non è facilissimo pescarli, in questa platea che non ha perso il gusto di quegli anni ma ha anche sapori e colori nuovi, come le capigliature delle giovanissime nelle ultime file, che osano spray verde sui lunghi capelli neri, teste rosso fuoco e abiti tutti rosa. C'è un po' di tutto, incluse queste ragazze che arrivano in gruppo da un istituto professionale di moda e acconciatura. «Siamo interessate a quel che si dice, alle nuove idee per la politica» dice Anna Silvia, con l'aria della brava ragazza che alterna scuola a politica. Tra le donne, che sono tante anche in età adulta, Paola Redaelli dell'Unavi (l'Unione delle vittime dei reati violenti). E poi professionisti, avvocati, notai conosciuti in città. Studenti. Poca ideologia, «persone che pensano» prima di votare, tracce di quell'elettorato d'opinione, mobile come un vagone della Leopolda, che prende appunti su bloc notes come su Ipad rosso fuoco.
Gente che fiuta un'atmosfera nuova? Qualcuno sussulta quando sul palco il giurista Pietro Ichino difende la riforma del lavoro e giura che «non è cambiato di un decimale di punto il tasso di licenziamenti». Ci sono anche precari e partite Iva a rendere frizzantina l'aria di questa sala dell'hotel Gallia. Il palazzo è una vecchia gloria degli anni Trenta totalmente rimesso a nuovo reinventando il liberty delle origini. «Una metafora di #Idee Italia, che cerca il nuovo senza perdere le origini», azzarda un ospite che conosce la storia azzurra, felice di ritrovarsi in ambienti eleganti dopo anni di magra un po' triste.
Le discussioni sui temi caldi si concluderanno domani con Silvio Berlusconi. «Per lui abbiamo già previsto una sala da mille posti» spiegano dall'organizzazione, dopo che in tanti sono rimasti in piedi ad ascoltare o seduti nei tanti angoli salotto. «Come mi sembra? Bello». Oppure «Bene», rispondono coloro che usano correre agli appuntamenti politici per capire se la corrente è abbastanza forte da spingere il carro. La sondaggista Alessandra Ghislieri detta le tendenze sui temi che contano nel Paese. Suspence sui numeri elettorali.
«Vogliamo confrontarci a partire dalla realtà che esiste» dice Mariastella Gelmini, organizzatrice col presidente dei senatori azzurri, Paolo Romani. La prima realtà è il sindaco, Giuseppe Sala. «Niente Leopolda?» lo provocano i giornalisti.
Però ha trovato il tempo di venire qui anche se a Milano c'è il presidente della Repubblica. Roberto Maroni, causa medesimo impegno antimafia con Mattarella, ha mandato un messaggio per l'avvio dei lavori. Calendario, a ciascuno il suo.
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